Procreazione assistita. Nasce la prima Fondazione italiana dedicata

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Nel 2016, in Italia, sono nati 470mila bambini: 20mila in meno del 2015, e 100mila in meno del 2010, collocando il nostro paese agli ultimi posti in Europa per numero di figli pro-capite. Ciò accade anche perché molte coppie (una su cinque) hanno difficoltà a procreare per vie naturali.

Fondazione PMA Italia unisce centri pubblici e privati che praticano la procreazione assistita

Nasce così la Fondazione di partecipazione PMA Italia, la prima Fondazione che unisce centri pubblici e privati per contrastare il calo delle nascite. Hanno aderito 37 centri pubblici e privati che nel 2014 hanno eseguito oltre 19.200 cicli di PMA.

Un interlocutore per tutti i centri di PMA

Un progetto innovativo volto a trasformare lo scenario della medicina della riproduzione nel nostro Paese a beneficio sia degli operatori che dei pazienti. Scopo principale della Fondazione è divenire l’interlocutore di riferimento per tutti i centri di PMA sia per gli aspetti tecnici che per quelli scientifici.

Attraverso l’innovativo strumento della “Fondazione di partecipazione” per la prima volta i centri di PMA pubblici e privati faranno parte di una medesima organizzazione allo scopo di collaborare nell’elaborazione di azioni e strategie comuni per migliorare gli standard di qualità e di efficacia delle tecniche di PMA, valorizzare i rapporti con i pazienti, contrastare le cause di infertilità umana e tutelare gli interessi degli operatori della PMA.

Nascite ai minimi storici

Questo, in un Paese che da anni sta vivendo un drastico calo delle nascite. Un vero e proprio minimo storico: l’Italia è tra i Paesi in Europa dove nascono meno bambini (1,39 per donna nel 2013) e tra quelli dove l’età media delle donne al primo parto supera i 30 anni; a questo ritmo, nel 2022 ci saranno in Italia 4.000 classi di prima elementare in meno rispetto a oggi. Anche la Toscana segue il trend negativo: solo nel 2015, il calo delle nascite rispetto all’anno precedente è stato del 4,2%, con quasi 1.200 nascite in meno. In un panorama di questo tipo, l’apporto delle tecniche di Procreazione Medicalmente Assistita è significativo e la loro rilevanza non può essere negata, considerando che un bambino su cinquanta viene al mondo grazie a questo tipo di trattamenti.

Cresce l’infertilità

Tra le cause, anche la crescita dell’infertilità: su 10 coppie il 20% circa (una su cinque) ha difficoltà a procreare per vie naturali (20 anni fa la percentuale era circa la metà); circa il 40% delle cause di infertilità riguardano prevalentemente la componente femminile, l’altro 40% riguarda la componente maschile ed un 20% invece è di natura mista. Alla luce dell’aumento della necessità di questi trattamenti, lo standard europeo prevede che gli stati debbano garantire 1500 cicli ogni milione di abitanti, numero che nel nostro Paese ancora non è stato raggiunto.