Epigenetica e meditazione

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Lo studio recente dell’epigenetica, ovvero la scienza che studia l’attivazione o la disattivazione dell’espressione genica ad opera delle informazioni provenienti dall’ambiente, chimiche e neuro-endocrine, ha permesso di chiarire meglio la patogenesi di molte malattie. In futuro grazie all’acquisizione di questi concetti si spera di poter curare meglio e soprattutto prevenire anche le patologie cronico-degenerative il cui aumento continuo rappresenta, secondo l’OMS, la maggiore emergenza sanitaria del XXI secolo. I processi epigenetici non agiscono solo in epoca fetale, ma possono essere attivati anche in età adulta. “Le terapie psicosomatiche, e in particolare tecniche di meditazione, possono alterare in modo positivo i codici epigenetici.” In particolare sottolinea Nitamo Federico Montecucco, direttore dell’Istituto di Psicosomatica PNEI, docente di medicina psicosomatica PNEI e neuropsicologia nel Corso di Medicina Naturale dell’ Università di Milano “sono dimostrati gli effetti della meditazione. Numerosi studi dimostrano in modo molto evidente come attraverso la meditazione si ha un riequilibrio e un bilanciamento attraverso una azione epigenetica, attivando o disattivando alcuni sistemi. La meditazione agisce sul sistema del piacere, aumenta l’efficienza del sistema immunitario, e si raggiunge una forte fiducia di sé.” Attraverso la meditazione e la Mindfullness è dimostrato avvenga la modificazione dell’attivazione genica in senso positivo: ovvero si ha il riequilibrio del sistema ormonale e di quello immunitario. Il riequilibrio è dimostrato perché laddove c’è carenza di serotonina e dopamina si ha un aumento dei livelli ormonali, mentre in caso di eccesso di queste sostanze sia ha un abbassamento.

Chiara Romeo