I polifenoli del miele contrastano i danni indotti dai pesticidi sul Dna

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shutterstock_80762674Presentati dal Consorzio Nazionale Apicoltori i risultati di una ricerca, effettuata in collaborazione con la dott.ssa Renata Alleva, Specialista in Scienza dell’Alimentazione, Ricercatore IRCCS Rizzoli, ISDE Italia, che evidenzia i benefici dei polifenoli del miele sulla salute: al centro dell’indagine, lo studio in vitro e in vivo del rapporto tra consumo del miele e contrasto di danni indotti da esposizione residenziale ai pesticidi.
Il miele è un antico nutraceutico, che deve le sue proprietà alla ricchezza di polifenoli, che variano in base alla varietà floreale da cui deriva.
(Un nutraceutico è un alimento-farmaco ovvero un alimento salutare che associa componenti nutrizionali con le proprietà curative di principi attivi naturali di comprovata e riconosciuta efficacia.)
Nello studio è stato valutato l’effetto protettivo dei polifenoli contenuti nel miele verso il danno indotto al DNA da esposizione a pesticidi. Nella prima fase, quattro varietà di miele (acacia, castagno, bosco e arancio), sono state caratterizzate per il contenuto e profilo polifenolico e loro potere antiossidante. Il miele di bosco è risultato il più ricco in polifenoli e con più alto potere antiossidante, pertanto è stato selezionato e testato su un modello cellulare. L’esposizione delle cellule a due pesticidi, comunemente usati in agricoltura convenzionale, clorpirifos e glifosate, induceva formazione di radicali liberi dell’ossigeno (ROS), riduzione dell’attività di riparazione con conseguente formazione di lesioni al DNA. Si è osservato che l’aggiunta di polifenoli, estratti dal miele, nel sistema cellulare, ha inibito la formazione di ROS, attivato i sistemi di riparazione e riparato il danno al DNA. Sulla base di questi risultati, l’effetto protettivo del miele è stato studiato in vivo su una popolazione cronicamente esposta a pesticidi, in quanto residente in Val di Non, in prossimità di aree agricole a coltivazione intensiva di mele. I soggetti arruolati in diversi periodi dell’anno (nulla, bassa e alta esposizione) presentavano elevati livelli di residui urinari di clorpirifos e diminuita attività di riparazione del DNA. Un accumulo di danni al DNA era visibile sia nei periodi di bassa che alta esposizione. La supplementazione dei soggetti con miele di bosco biologico per 10 giorni ha determinato un aumento dell’attività di riparazione con conseguente riduzione del danno. Questo studio dimostra come l’alimentazione, anche in condizioni ambientali sfavorevoli, possa essere di aiuto a contrastare i danni indotti dall’ambiente. Pur con la dovuta attenzione che oggi si pone al contenuto di zuccheri della dieta, per l’implicazione che hanno rispetto all’aumento di diabete e patologie tumorali, questo studio conferma che in quantità adeguate il miele, grazie al suo contenuto polifenolico, è un dolcificante naturale che può avere un effetto salutare maggiore rispetto ad altri zuccheri.