Integratori alimentari: tra scienza e comunicazione

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pillolonaDibattito acceso all’incontro promosso dalla Società di Scienze Farmacologiche Applicate (SSFA) che ha riunito esperti del settore per far luce sui punti critici del mercato degli integratori alimentari in Italia e in Europa.

In Italia 14.000 prodotti, 190 milioni di confezioni vendute per un fatturato di 2 miliardi di euro annuo, in forte crescita rispetto agli anni precedenti. Giusto, quindi, e doveroso, garantire al consumatore sicurezza ed efficacia di ciò che acquista, oltretutto pagando di tasca propria.

I principi attivi contenuti negli integratori in tutta l’Unione Europea sono oltre 2000 e vantano 50.000 indicazioni. Difficile pensare che tutte siano supportate da studi clinici adeguati. La normativa per l’immissione in commercio non è armonizzata. Ogni stato membro ha facoltà di decidere le sostanze che possono essere commercializzate, in che dosaggi, e di valutare se l’uso sia benefico ma al contempo innocuo. La garanzia di sicurezza ancora oggi in molti casi si basa sull’uso storico. Gli esperti al tavolo spiegano che, alla luce delle moderne conoscenze, un simile criterio è davvero troppo debole.

Tutti d’accordo sulla necessità che sia provata preventivamente qualsiasi affermazione di efficacia in uno specifico ambito, a tutela del consumatore. Per farlo occorrono studi clinici ben progettati e ben eseguiti. Altrettanto importante la valutazione di eventuali effetti indesiderati che si possono sviluppare nel tempo o di interazioni con farmaci, spesso difficili da ricondurre all’assunzione del principio attivo di un integratore. Per raggiungere questi importanti obiettivi l’EFSA (European Food Safety Authority) è già al lavoro su 500 principi attivi (esclusi vitamine e minerali).

In Italia la SSFA ha lanciato il progetto Nutracheck-up per promuovere una cultura di valutazione aperta ma rigorosa in questo ambito. Il gruppo di lavoro, composto da esperti, si propone di rispondere al crescente bisogno di informazioni precise, basate sulla conoscenza delle normative, sull’evidenza scientifica, sulla certificazione di qualità e su corrette modalità di comunicazione scientifica. Obiettivo fornire una guida di facile accesso e interpretazione dell’integratore alimentare anche per i medici.