L’assimilazione del cibo nel lattante

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Colocynthis
Pianta della famiglia delle Cucurbitacee, infatti assomiglia al melone con semi all’interno di sapore amaro. Già dalla forma degli steli e delle foglie rugose e ispide si possono intuire le caratteristiche del rimedio. La madre può aver avuto una gravidanza caratterizzata da rabbie e irritabilità anche verso gli amici, con voglia di stare da sola e non parlare. La rabbia poi può scatenare la sintomatologia una volta nato il bambino, si ha irrequietezza con dolore addominale che migliora con una pressione forte, o stando prono o con le gambe piegate sull’addome. Con il dolore può esserci vomito o diarrea con feci di colore verde.

Dioscorea
Fa parte della famiglia delle Dioscoracee, rampicanti tropicali, che crescono verso l’alto. Non è un caso quindi che il rimedio omeopatico al contrario di Colocynthis ha una sintomatologia dolorosa e dei rigurgiti che migliorano quando il bambino si piega all’indietro. Non vuole stare sdraiato, ma eretto. Può essere utile quando la madre beve molto tè.

Lycopodium clavatum
Una delle piante dominanti delle foreste nel periodo Carbonifero, ridotta ora alle dimensioni di una felce, vive in zone fredde. Porta in sé il ricordo della pianta imponente del passato cosa che nel rimedio si manifesta da una parte con una grossa mancanza di autostima che gli rende difficile intraprendere cose nuove e dall’altra bisogno di dominare. I neonati presentano un aggravamento pomeridiano fra le 16 e le 20 con dolori addominali, gonfiore, peggioramento alla pressione e miglioramento alla eliminazione di aria dallo stomaco e dall’intestino. Fanno fatica a evacuare pur avendo in continuazione lo stimolo. La madre durante la gravidanza può avere avuto problemi nell’accettazione della gravidanza e al momento del parto possono essere ansiose (per l’evento sconosciuto), irrequiete e dittatoriali. Possono avere desiderio di dolci e bisogno di mangiare prima di andare a dormire o si svegliano per la fame.

Nux vomica
Pianta della famiglia delle Loganacee, la gravidanza può essere stata caratterizzata da nausee e vomito oltre il primo trimestre, con sogni vividi, iperattività fisica e mentale, madri che hanno lavorato fino all’ultimo momento con fatica a staccare anche la notte dagli impegni lavorativi, che non hanno avuto attenzione particolare per l’alimentazione e che hanno sofferto di crampi ai polpacci. Il parto può essere stato lento con difficoltà alla dilatazione e costante bisogno di evacuare. Il bambino presenta dolori addominali che passano con lo svuotamento dell’intestino e con il calore. Salvazione costante con nausea, rigurgiti e vomito biliare o mucoso o amaro o acido e con odore forte. Peggiorato da una alimentazione materna particolarmente ricca, speziata, dall’uso di alcool e caffè.

Opium crudum
Famiglia delle Papaveracee, utile quando nella gravidanza ci sono state paure improvvise, bambini nati prematuri per uno shock o con un parto cesareo o con l’epidurale, quindi sono stati usati narcotici. Alla nascita si manifestano letargici, piangono poco, non hanno stimolo a evacuare e le feci possono essere dure a pallini e scure. Atonia intestinale e vescicale.

Simona Mezzera