Luisella Zanino: l’Omeopatia è una via d’accesso a nuovi saperi

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Qual è il profilo del medico che si avvicina oggi all’omeopatia?
Intellettualmente curioso, come nel mio caso. Spesso spinto dal disagio nei confronti dei limiti della Medicina, dal desiderio di andare oltre, anche dal desiderio di relazione col paziente al di là dei protocolli di cura della malattia, di contatto col malato col suo bagaglio di persona, non solo come portatore di sintomo. Purtroppo fra i giovani medici c’è un calo di domanda di formazione, forse a causa del fatto che per gli specializzandi l’obbligo di frequenza lascia poco tempo per dedicarsi ad altri studi. Oggi coloro che si avvicinano all’omeopatia sono spesso medici nel pieno della loro attività lavorativa che hanno incontrato questo tipo di disciplina attraverso i loro pazienti soddisfatti e guariti dalle cure omeopatiche, per questo curiosi di sapere…quale sia il miracolo!

Quali sono le altre figure sanitarie interessate a questa materia?
Tutte, per lo meno culturalmente. Per questa ragione la Scuola SMB Italia è aperta anche a tutte le figure sanitarie. Per i farmacisti, ad esempio, conoscere l’omeopatia diventa indispensabile perché i farmaci omeopatici sono oggi di largo consumo ed è loro dovere conoscerli per poterli dispensare correttamente. Per la stessa ragione i laureati in scienze infermieristiche dovrebbero conoscere questa disciplina, complementare alla medicina accademica. Per le ostetriche è materia importante: molti rimedi omeopatici sono utilissimi ed efficaci in gravidanza, nel parto nel e post-partum, momenti della vita in cui molti farmaci ponderali sono controindicati. Anche in veterinaria l’omeopatia rappresenta un ottimo approccio terapeutico, sia per gli animali da compagnia sia e soprattutto per gli animali da carne e da latte e, di conseguenza, per i fruitori ultimi, vale a dire noi umani.

È soddisfatta di come viene divulgata oggi l’omeopatia?
Assolutamente no. Lo sarei se ci fossero corsi informativi curriculari all’interno dei Corsi di Laurea in Medicina e Chirurgia. Credo che ogni studente in Medicina dovrebbe essere informato su tutte le medicine complementari principali e più diffuse fra i pazienti, senza pretendere che lo sia sulle medicine tradizionali mondiali come auspica l’Oms. Purtroppo sono davvero poche, per non dire nessuna, le Facoltà di Medicina che dedicano attenzione informativa riguardo all’omeopatia durante il corso di laurea.