Prevenire la cistite con la fitoterapia

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Large Cranberries with Green Leaves Isolated on White BackgroundUna volta chiarite le cause di insorgenza della cistite, la fitoterapia può essere un prezioso alleato per alleviare la sintomatologia ed evitare, quando possibile, il ricorso ad una terapia antimicrobica continuata nel tempo. Le piante medicinali possono agire in prevenzione contribuendo, grazie all’azione decongestionante ed antisettica, ad evitare o quanto meno ridurre la ricorrenza di IVU (infezione delle vie urinarie).

Vaccinium macrocarpon Ait. (Mirtillo rosso americano)

I frutti di questa pianta sono segnalati come particolarmente efficaci nella prevenzione delle infezioni urinarie a carattere recidivante. Il Mirtillo rosso americano o Cranberry è una varietà di mirtillo, dalle grosse bacche rosse e fortemente acidule, tipico dell’America del Nord.I proantocianidoli sarebbero responsabili dell’attività antibatterica riscontrata in vitro nei confronti di Escherichia coli, Proteus mirabilis, Staphylococcus aureus, Pseudomonas aeruginosa, ecc.  Il ruolo fondamentale delle proantocianidine di tipo A (PAC-A) è quello di impedire l’adesione dei batteri alla parete dell’epitelio vescicale:  tale adesione rappresenta la prima fase dell’infezione urinaria per cui se viene impedita, il battere viene eliminato con le urine e non si manifesta l’infezione urinaria. A questa azione (inibizione adesione) contribuirebbe anche il fruttosio contenuto nei frutti responsabile dell’acidificazione delle urine. Svariati studi clinici, oltre a segnalare proprietà antiossidanti, confermano che il succo ottenuto dai frutti previene e cura le infezioni urinarie (Bruneton J., 2009). Ad esempio, uno studio condotto su150 donne di età compresa tra 21 e 72 anni soggette ad infezioni del tratto urinario, ha dimostrato che il trattamento per 1 anno con succo di mirtillo rosso (250 ml 3 volte al giorno) riduceva in modo significativo il numero di infezioni urinarie nell’arco dell’anno, rispetto ad un gruppo controllo (Stothers, 2002). Uno studio pubblicato ha segnalato che la somministrazione di succo di mirtillo rosso può risultare utile in pazienti affetti da vescica neurogena (disturbi della vescica causata da una malattia neurologica) e che presentano infezioni urinarie ricorrenti del tratto urinario (Hess MJ,2008). Avvertenze: Sembra che il succo di mirtillo rosso americano possa aumentare l’effetto anticoagulante del warfarin (Greenblatt DJ,2006): in mancanza di dati conclusivi si consiglia vigilanza. 

Arctostaphylus uva ursi L. (Uva ursina)

Le foglie di questa pianta, appartenente alla famiglia delle Ericaceae, che risultano ricche in arbutoside (6 – 10 %) – un eteroside fenolico-, tannini gallici (15 – 20 %), flavonoidi, triterpeni, ecc., sono tradizionalmente impiegata nel trattamento delle infezioni delle vie urinarie grazie all’azione antisettica. L’arbutoside per idrolisi libera un difenolo che si ossida immediatamente in idrochinone, le cui proprietà batteriostatiche sono state dimostrate in vitro nei confronti di Escherichia coli, Proteus vulgaris, Staphylococcus aureus, ecc. (Bruneton J., 2009). I tannini e gli altri componenti del fitocomplesso sinergizzano l’azione dell’arbutina, mentre ai flavonoidi in particolare è da attribuire l’attività diuretica della pianta. Uva ursina risulta pertanto utile in caso di infiammazione od infezione a livello delle vie urinarie, in quanto è in grado di determinare un’azione antisettica, calmante lo stimolo continuo della minzione e il dolore. Avvertenze: la pianta in alcuni individui sensibili può provocare nausea e vomito (tannini). E’ per questo motivo che ne viene sconsigliato l’uso nei pazienti gastrosensibili, durante la gravidanza, durante l’allattamento ed in pediatria. L’aggiunta, a preparazione avvenuta, di foglie di Menta, può contrastare tale effetto. E’ importante inoltre avvertire il paziente che l’assunzione della pianta provocherà la colorazione delle urine in bruno-verde (idrochinone). Limitare il trattamento ad una settima e a non più di 5 trattamenti per anno senza consiglio medico.