Stefania Piloni specialista in endocrinologia ginecologica

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Stefania Piloni

Stefania Piloni, in circa venti anni di professione nel campo della ginecologia ha approfondito la conoscenza di omeopatia e fitoterapia e, dal 2001, è responsabile dell’Ambulatorio di Medicina Naturale per la donna al San Raffaele Resnati di Milano. Esperta in endoscopia e sala operatoria laparoscopica e laparotomia, la dottoressa Piloni ha iniziato la sua professione medica all’Istituto Ostetrico Ginecologico Luigi Mangiagalli di Milano occupandosi di disturbi del ciclo, fertilità di coppia e procreazione medico assistita. Membro del consiglio direttivo della Società Italiana di Omeopatia e Medicina Integrata (SIOMI) e della commissione di medicine non convenzionali dell’Ordine dei Medici di Milano, la dottoressa Piloni, insegna al Corso per medici del Centro Studi di Omeopatia Applicata (CSOA) e al Corso di formazione in Medicine non Convenzionali e Tecniche Complementari dell’Università degli Studi di Milano, dove è anche docente incaricato al Corso di Fitoterapia per medici. Abbiamo chiesto a Stefania Piloni che è anche sessuologa e scrittrice di narrativa, di evidenziare le cure naturali che, in alcune fasi della vita, possono aiutare la donna a vivere appieno la propria femminilità. Scopriamo, così, il percorso professionale di un medico e le nuove prospettive di una medicina sempre più attenta ai desideri e alle emozioni delle donne. 

Dottoressa Piloni, lei è ginecologa, omeopata e fitoterapeuta. Quali sono state le tappe di questo percorso?
Sono arrivata alla medicina complementare per tradizione familiare. La passione per la fitoterapia, per esempio, evoca in me ricordi e immagini legati alla mia infanzia e alle passeggiate in campagna con mio nonno che mi ha insegnato a riconoscere gli alberi e a percepire la natura, oltre che con la vista, anche con gli altri sensi come il tatto e l’olfatto. Così, toccando e annusando le foglie, potevo distinguere un olmo da un carpino e sapere se quest’ultimo era bianco o nero. E ogni volta era un’emozione intensa. Infine, a distanza di anni, dopo la laurea in medicina ho conseguito il diploma triennale in fitoterapia all’università di Milano e l’attestato di Formazione in Omeopatia al Centro Studi di Omeopatia Applicata (CSOA). All’epoca, frequentavo la scuola di specializzazione all’Istituto Ostetrico Ginecologico Luigi Mangiagalli dove, nel 1992, ho iniziato a lavorare prima negli ambulatori di Endocrinologia Ginecologica e Sterilità di Coppia e poi nell’ambulatorio di turbe del ciclo occupandomi del programma di fecondazione in vitro e di procreazione medico assistita.

Che ruolo riveste la medicina complementare nella sua pratica quotidiana?
La medicina complementare svolge un ruolo molto importante nella mia pratica quotidiana. La mia passione di sempre è l’endocrinologia ginecologica, perciò, mi occupo spesso di menopausa, disturbi del ciclo e problemi legati alla fertilità di coppia. Tutti casi in cui, di solito, la medicina convenzionale ricorre a cure ormonali. Esiste, insomma, una pillola per ogni disturbo e in ogni fase della vita il corpo della donna viene bombardato da progesterone ed estrogeni di sintesi. Al contrario, fitormoni e rimedi omeopatici, permettono di ottenere buoni risultati senza effetti collaterali. Una pratica che si sta diffondendo anche tra i miei colleghi che, pur non essendo esperti in medicine complementari, ricorrono sempre più spesso a fitoestratti. Un modo per stimolare il corpo a rilasciare quegli ormoni sessuali che svolgono un ruolo determinante in ogni fase della vita della donna. E, in quest’ottica, l’endocrinologia ginecologica permette di ottenere un riequilibrio ormonale che, oltre a essere biologico, riguarda anche sentimenti ed emozioni fino a coinvolgere l’ambito comportamentale.

Per esempio?
Gli estrogeni, per esempio, influiscono sulla sindrome premestruale, sono fondamentali durante la gravidanza e la loro carenza è responsabile dei disturbi tipici della menopausa. Ma il campo d’azione di questi ormoni è molto più ampio poiché suscitano sentimenti di accudimento e allevamento della prole, inoltre, influiscono sull’umore e quindi anche sui desideri e sulle scelte delle donne. E così il testosterone, un ormone che regola il desiderio sessuale femminile e aumenta la sicurezza di sé fino a influire sulla realizzazione personale. Tutti aspetti che la medicina complementare può cogliere appieno. Le donne, inoltre, sono naturalmente portate per l’omeopatia poiché amano raccontarsi. E l’omeopatia, si sa, è in cerca di storie e perciò è capace anche d’incontrare i desideri e le aspettative femminili.