Il “rosso e blu” che fanno bene al cervello

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Alimenti rosso-arancio e blu-violetto. Se l’intenzione è proteggere il cervello, non possono mancare dalla dieta: secondo un recente studio pubblicato su Neurology, il contenuto di flavonoidi e antociani presenti in frutta e verdura con queste tonalità di colore, può essere in grado di rallentare e ridurre il rischio di declino cognitivo fino al 20%.

Qualità e quantità

Il binomio sembra essenziale per dare più salute al cervello. Consumare cibi di qualità rosso-arancio come fragole, arance, peperoni e mele, ricchi di flavonoidi e blu-violetto come more, mirtilli e ciliegie, fonte di antociani può favorire il potenziamento di alcune facoltà mentali, prima fra tutte la memoria e la riduzione del 20% del declino cognitivo. Il test è emerso da uno studio dell’Università di Harvard (US), che sembra attendibile in funzione dei grossi numeri e della durata. Sono stati infatti arruolati 45mila donne e 28mila uomini, rispettivamente con età media al momento dell’ingresso nello studio di 48 e 51 anni. Proprio il tempo è il secondo parametro determinante, che consentirebbe di avere una dimostrazione più certa di esiti a lungo termine. Attraverso appositi questionari di autovalutazione i volontari sono stati monitorati per 20 anni, con l’intento di capire un potenziale legame tra abitudini alimentari perseguite e salute mentale.

Particolare attenzione è stata riservata ai consumi di frutta e verdura. Ecco dunque l’importanza dell’altro elemento: la quantità. Incrociando i dati su dieta e capacità cognitive è emerso che coloro che consumavano quotidianamente cibi a più alto contenuto di flavonoidi, raggiungendo circa i circa 600 milligrammi, avevano un rischio di sviluppare declino cognitivo ridotto del 20% rispetto alle persone che raggiungevano un consumo di circa 150 mg al giorno di pigmenti rosso-arancio o blu-violetto. Per fare qualche esempio: 100 grammi di fragole contengono 180 milligrammi di flavonoidi, 113 altrettanti grammi di mele, mentre una porzione di peperoni ne conta all’incirca 5 milligrammi.

La qualità che differenzia

I ricercatori sono andati oltre e hanno scoperto che i flavonoidi migliori per preservare le facoltà cognitive erano contenuti in una gamma di alimenti: alcune spezie e frutta e verdura rossa-arancione che si associavamo a un rischio di declino cognitivo inferiore del 38%. Questo significa per il cervello tra i tre e i quattro anni di maggior vigore. Anche gli antociani, contenuti in alimenti blu-violetto come mirtilli (una porzione da 100 grammi è pari a 164mg), more e ciliegie, seppure efficaci hanno mostrato risultati in termine di benefici più bassi con un miglioramento sul declino cognitivo ‘solo’ del 24%. I volontari con esiti migliori sono stati i consumatori a lungo termine di almeno mezza porzione al giorno di alimenti quali succo d’arancia, arance, peperoni, sedano, pompelmi, mele e pere. «È possibile l’azione anche di altri fitochimici – ha dichiarato Walter Willett dell’Università di Harvard a capo dello studio  – tuttavia una dieta colorata ricca di flavonoidi, in particolare di flavonoidi e antociani, sembra essere una buona strategia per mantenere in salute il cervello a lungo termine».

Non è mai troppo tardi

Sembrerebbe valere la regola che per adottare buone e sane abitudini non è mai troppo tardi, qualche beneficio ne deriva sempre. Pare infatti che i ricercatori abbiano osservato un rallentamento/miglioramento del declino cognitivo sia fra i consumatori di lunga data di flavonoidi sia fra i neofiti di un menu colorato.

Fonte:

  • Yeh TS, Yuan C, Ascherio A et al. Long-term Dietary Flavonoid Intake and Subjective Cognitive Decline in US Men and Women. Neurology, September 07, 2021; 97 (10) Research Article DOI: https://doi.org/10.1212/WNL.0000000000012454