Pazienti con osteoartriti, patologie cutanee, pazienti oncologici, sono solo una selezione della popolazione che può beneficiare da trattamenti con acque e fanghi termali. Le terme sono una “spa della salute”, finalizzata al benessere olistico, con obiettivi di trattamento, cura, riabilitazione. Le terme, inoltre, sono un luogo ottimale per sensibilizzare allo stile di vita sano e alla prevenzione, con ricadute importanti in termini di costi socio-assistenziali.

Lo confermano esperienze internazionali presentate in occasione di “The 73° General Assembly and International Scientific Congress of the World Federation of hydrotherapy and climotherapy (FEMTEC). Balneology in changing societies, multilateral approach to health care and well-being” (Castel San Pietro, 3-6 Novembre 2022).

Esperienze dal mondo

In Algeria la balneoterapia non è solo terapia, rappresenta una tradizione popolare e una eredità storica. Dispone sul territorio di 282 sorgenti termali, 80 centri termali, 9 “guardia medica” pubbliche e una privata (Hammam Elbaraka), riconosciuta dalla Agenzie governative e dal Ministero della Salute. Quest’ultimo ha promosso una nuova politica per sviluppare e potenziare la balneoterapia strutturando nuovi centri, delle “spa di riabilitazione”, in cui la medicina tradizionale si integra con la medicina tremale, prevedendo il rinnovo di vecchie strutture secondo gli standard più moderni. Obiettivo dei centri è finalizzare partnership per offrire ai pazienti approcci e programmi di “comprehensive care”.

In Portogallo, l’idrologia medica, rispetto all’empirismo del passato, si basa su evidenze scientifiche nate dalla pratica clinica quotidiana e supportate dalla creazione di enti di (in)formazione dedicati quali l’Union Européenne des Médicines Spécialistes (UEMS), l’European Board on Balneology e la più recente European School of Medical Balneology.

Nella Repubblica Ceca, a seguito dell’esperienza pandemica di Covid-19, la balneoterapia e la medicina termale sono divenute parte integrante del sistema salute. Per potenziare la ricerca in questi due settori è stato fondato nel 2019 l’ILAB (Institute of spa and balneology, public research institution). Obiettivi futuri saranno il consolidamento della ricerca in medicina termale, specificatamente per malattie causa di gravi danni e disabilità, su rimedi/risorse naturali del territorio e sugli aspetti socio-economici della medicina tremale e balneologia.

L’esperienza americana

Il Global Wellness Institute americano ha stimato una crescita annuale del 21%, rispetto agli attuali 720 bilioni di dollari per il turismo del benessere entro il 2025, con una richiesta dunque di nuove pratiche sostenibili, spazi naturali e benessere mentale, costruzione di alloggi, resort, ashram.

I centri termali sono considerati luoghi di cura e benessere o di vacanza? Al riguardo è stata avviata una indagine per valutare la percezione dei benefici correlati, raccogliendo oltre 3700 risposte, di cui 60% di donne con età media 58 anni. Alcuni partecipanti alla survey avevano ricevuto massaggi (29%), balneoterapia/bagni con sorgenti di acque termali (20%), fanghi (circa 11%), idroterapia (circa 11%), fisioterapia (9%) e altro. Le attività ricreative condotte includevano: nuoto (18%), sauna ((15%), passeggiate nella natura (14%), piscine/sorgenti di acqua calda (14%), attività fisica (10%), bagno turco (10%).

Gli intervistati con affezioni specifiche hanno dichiarato un sensibile (45%) e/o lieve (26%) beneficio rispetto alla propria condizione con maggiori vantaggi a carico di dolori alla schiena (57%), artriti (50%), stress (64%) e stanchezza (61%). Lo studio ha attestato che per “cultura” i centri termali sono frequentati per ritrovare relax e benessere, cui si aggiunge la scoperti anche di miglioramenti sulla salute globale, specie in caso di malattie croniche. Ulteriori studi saranno avviati per determinare l’impatto delle cure termali a lungo termine sullo stato di benessere e definire la popolazione ne può ricavare i maggiori vantaggi.