Continua il trend in crescita del mercato degli omeopatici, trainato dalla fiducia dei consumatori verso l’uso di questi rimedi da un lato, dalla ricerca per consolidare conoscenze e/o nuove applicazioni di questi prodotti che si affermano in misura sempre maggiore come complementari alle terapie tradizionali dall’altro e non ultimo dall’innovazione, driver di un migliore posizionamento sul mercato. Anche in termini di ricavi le previsioni sono ottimistiche con una crescita esponenziale nell’arco del prossimo quinquennio. Lo confermano due survey di settore condotte in ambito europeo e italiano.

In Europa e in Italia

Il segnale è positivo. L’indagine di Business Market Insights, monitorate da Espresso Communication per Guna, sull’intero comparto omeopatici, smarca l’Europa capitale dell’omeopatia. I dati attuali fanno stimare previsioni al rialzo in termini di apprezzamento dell’utenza e di ricavi. Si ipotizza che entro il 2028, il mercato europeo dei medicinali omeopatici possa raggiungere un valore complessivo superiore ai 5 miliardi di dollari, pari a +60% sul 2021. Stima calcolata sui dati attuali secondo cui l’Europa occidentale detiene il primato con una previsione di ricavi totali di poco inferiore ai 3,3 miliardi, corrispondente a una crescita media annuale composta che supera il 14%.

Anche l’Italia contribuisce all’andamento brillante del mercato: un recente report di Harris Interactive per Boiron, riferisce che su 1.000 italiani, 81% è soddisfatto dell’efficacia dei prodotti omeopatici, 77% considera l’omeopatia complementare alla medicina convenzionale e 66% ha fiducia in questa opportunità terapeutica.

La ricerca

Dietro tali risultati e prospettive di crescita ci sono almeno due leve “motivazionali”. Innanzitutto nuovi studi: «Il futuro dell’omeopatia e della medicina passano dalla ricerca – afferma Alessandro Pizzoccaro, presidente e fondatore di Guna – e da una nuova visione dell’approccio e della relazione medico-paziente che dovrà essere sempre più considerato non soltanto come persona nella sua dimensione olistica di corpo-mente e spirito, ma come un “sistema” complesso psico-neuro-immuno-endocrino che interagisce all’interno di un network ambientale e sociale». Temi, questi (ma non solo), che sono stati al centro del Symposium Medicina dei Sistemi – Il paziente del futuro, tenutosi a Milano (20 maggio), con la partecipazione dei maggiori esperti, tutti accademici, di scienza medica, medicina integrativa e Medicina dei Sistemi.

L’innovazione è il secondo polo su cui si fondano i risultati positivi del mondo degli omeopatici. «Il valore più importante per la medicina e la successiva realizzazione e distribuzione dei medicinali, è la trasparenza – conclude Pizzoccaro – quest’ultima key value della sanità globale, specie dei prossimi anni».