Frutta e verdura, ricche di benefiche sostanze per l’organismo, hanno un valore aggiunto. Una nuova ricerca internazionale, condotta dalla Zhejiang A&F University, di Hangzhou, in Cina, dalla University of Eastern Finland di Kuopio in Finlandia e dalla University of Waterloo, in Canada, con il supporto dalla Finland-China Food and Health Network, pubblicata sul Journal Pharmaceutical Analysis, sembra dimostrare che gli antiossidanti dei vegetali possono contribuire a proteggere dai danni delle microplastiche, inibendo ad esempio gli effetti indotti sulla fertilità, sulla salute di cuore, fegato e cervello.

Le microplastiche e le nanoplastiche (MP/NP)

Sono inquinanti ambientali onnipresenti che agiscono come interferenti endocrini (IE), sollevando notevoli preoccupazioni circa il loro impatto sulla salute umana. La ricerca evidenzia, ad esempio, effetti pericolosi delle MP/NP sui sistemi riproduttivi maschili e femminili, a danno soprattutto delle cellule germinali, dello sviluppo embrionale e della progenie.

Inoltre, vi sono dimostrazioni dell’influenza delle MP/NP sull’espressione genica degli ormoni steroidei anabolizzanti in vitro e in vivo, inducendo tossicità riproduttiva attraverso meccanismi come lo stress ossidativo e l’infiammazione. In funzione di tali evidenze e degli effetti avversi, la ricerca è impegnata a identificare composti naturali in grado di mitigare la tossicità delle MP/NP, rivolgendo l’attenzione alle piante che offrono una vasta gamma di antiossidanti e composti antinfiammatori in grado di contrastare questi effetti nocivi.

Il meccanismo di azione

La chiave per il contrasto alle microplastiche, di cui la ricerca attesta la presenza diffusa in tutte le cellule e tessuti del corpo, sembra associarsi agli antiossidanti contenuti nei vegetali, come frutta e verdura, in grado di ristabilire, tramite un meccanismo virtuoso, l’equilibrio ormonale e non solo. In particolare gli antiossidanti fungerebbero da schermo contro l’aggressione esterna dei radicali liberi, stimolati ad una iperproduzione sotto l’effetto delle microplastiche. Ed è noto che i radicali liberi sono dei fomentatori dell’infiammazione cronica, riconosciuta come trigger importante dello sviluppo di numerose patologie, potenzialmente gravi, fra cui anche i tumori e di un aumento dello stress ossidativo.

Una dieta “plant -based”, ricca di antiossidanti, svolgerebbe una azione antiagonista, in grado di neutralizzare gli effetti indotti radicali liberi prima che possano danneggiare DNA e membrane cellulari. Tra gli antiossidanti, di particolare interesse sono risultate le antocianine, risposabili della pigmentazione rosso, blu e viola di molti frutti, come mirtilli, uva, ribes: studi sperimentali, su topi esposti a microplastiche, sembrano far osservare che l’integrazione con cianidina-3-glucoside (C3G) possa favorire il recupero della funzionalità testicolare, il miglioramento della qualità dello sperma e una significativa riduzione dei marker che segnalano infiammazione e stress ossidativo, quindi con un effetto protettivo degli organi riproduttivi maschili, inclusi testicoli ed epididimo.

Le antocianine in buona sostanza, (inter)agendo direttamente con i recettori ormonali, degli steroidi, in particolare con androgeni e estrogeni (ER), favorirebbero sia la produzione corretta di estrogeni nelle femmine sia di testosterone nei maschi, salvaguardando l’intero sistema riproduttivo, primo fra gli organi bersaglio delle microplastiche. Un dato particolarmente importante in un’epoca in cui l’infertilità maschile e femminile è in costante aumento, anche tra giovani adulti, ragazze e ragazzi apparentemente sani. Infine, robusti studi di letteratura attesterebbero il rilascio da parte delle microplastiche di sostanze tossiche, che agiscono da interferenti endocrini, capaci di provocare otre agli effetti ormonali citati, anche irregolarità mestruali, riduzione della qualità dello sperma, disfunzioni metaboliche come il diabete e problemi neurologici.

Gli alimenti più ricchi di antocianine

Come detto sono quelli dalla colorazione rosso-bluastra, viola, quindi mirtilli, more, ribes, melograno, ciliegie, uva nera, cavolo rosso, barbabietole, radicchio, patate viola, alcuni cereali integrali, come il mais blu o il riso nero, legumi come il cece nero e alcuni fiori eduli fra cui rosa, ibisco, pelargonio, petunia e viola del pensiero. Gli esperti raccomandano soprattutto il consumo di alimenti freschi, meglio ancora se frutti interi, piuttosto che succhi, così da preservare la porzione di fibra e non impoverire l’alimento dai polifenoli. Sono da evitare, invece, tutti gli alimenti ultra processati, poveri di elementi nutritivi e ricchi di calorie che aumentano l’infiammazione.

Altri alimenti ricchi di antocianine includono frutta secca che può aiutare a aumentare la quota antiossidante giornaliera, il cioccolato fondente (minimo 70% di cacao), l’olio extravergine di oliva a crudo per apportano vitamina E e acidi grassi Omega 3. Tra le bevande, che esulano dall’acqua, sono più ricche di antiossidanti il tè verde, ad alto contenuto di catechine, e alcuni infusi come il rooibos e il karkadè.

I prossimi passi della ricerca

In funzione dei risultati osservati nei modelli animali, i ricercatori intendono valutare se gli stessi effetti positivi delle antocianine possano verificarsi anche nell’uomo, avviando trial clinici dedicati con specifici obiettivi: identificare la dose ottimale di antocianine per contrastare i danni da microplastiche, valutare l’azione dei diversi antiossidanti come quercetina, vitamina C, resveratrolo e la loro sinergica interazione contro le microplastiche, mettere le basi per lo sviluppo di formulazioni nutraceutiche mirate basate su frutti ad alta concentrazione di antiossidanti, da usare come integratori.

Fonte

Zhang J, Liu W, Cui F et al. Exploring the potential protective role of anthocyanins in mitigating micro/nanoplastic-induced reproductive toxicity: a steroid receptor perspective. Journal Pharmaceutical Analysis, 2024, 15(2):101148. Doi: 10.1016/j.jpha.2024.101148