Il 3 giugno alle ore 9 presso l’Auditorio Società Umanitaria di Milano si terrà l’evento “Il dolore invisibile. Dalla malattia alla responsabilità”, promosso da Associazione Nevra. Un appuntamento che  riunisce esperti di diverse discipline per affrontare il dolore neuropatico cronico.

Un confronto tra clinica, diritto, filosofia e sociologia per riconoscere, misurare e difendere i diritti di chi soffre di una condizione spesso ignorata o sottovalutata.

Il dolore che resta: aspetti clinici e terapeutici

Il prof. Cesare Bonezzi aprirà il dibattito scientifico descrivendo il dolore neuropatico post-traumatico come una “ferita che non guarisce”, analizzandone i meccanismi fisiopatologici e l’impatto sulla qualità della vita. A seguire, il dott. Roberto Rech illustrerà, invece, le terapie più efficaci, sottolineando l’importanza di strategie integrate nella gestione della cronicizzazione.

Misurare l’invisibile: sfide medico-legali

Il dott. Marco Massari evidenzierà la complessità nella valutazione medico-legale del dolore neuropatico. Dalla soggettività del sintomo all’oggettivazione necessaria per il riconoscimento del danno biologico, la difficoltà peritale resta una barriera concreta per i pazienti.

Diritti e responsabilità: il dolore nel sistema giuridico

I relatori Carlo Settembrini Sparavieri Trabucchi e Silvia Erre affronteranno il tema del diritto alla cura e al risarcimento, evidenziando la necessità di una giurisprudenza che riconosca il dolore cronico come elemento lesivo, degno di tutela e assicurabilità. Un approccio che intreccia responsabilità civile, prova clinica e voce del paziente.

Oltre la scienza: uno sguardo filosofico e sociale

La tavola rotonda vedrà anche contributo dell’attrice e scrittrice Dalila Di Lazzaro, del prof. Elio Franzini e di don Gianmaria Comolli, i quali hanno posto l’accento sul significato esistenziale del dolore. Un dialogo che ha spostato l’attenzione dalla patologia alla persona, dalla sofferenza al diritto di essere riconosciuti e ascoltati.

In conclusione

Moderato da Roberta Scarpellini, presidente dell’Associazione Nevra, l’incontro segna un passo importante verso una visione integrata del dolore neuropatico cronico, riaffermando il bisogno di una cultura della responsabilità, della cura e della dignità per ogni essere umano che soffre.

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