Le malattie cardiovascolari (CVD), come infarto e ictus, rappresentano la principale causa di morte in Italia, con il 30,9% dei decessi nel 2022. A livello globale, secondo l’OMS, nel 2022 sono stati 19,8 milioni i decessi legati a queste patologie, l’85% causati da eventi acuti come infarti e ictus. Anche la mortalità precoce (sotto i 70 anni) è in gran parte riconducibile a queste condizioni: il 38% delle morti per malattie non trasmissibili è attribuito alle CVD.

Meno decessi, ma con un prezzo

Nonostante l’elevata incidenza, i dati mostrano un calo dei decessi: tra il 2017 e il 2021 il tasso di mortalità standardizzato per malattie cardiovascolari è sceso dell’11%. Un successo attribuibile a miglioramenti nelle strategie di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione. Tuttavia, l’invecchiamento della popolazione comporta un aumento della prevalenza di cronicità cardiovascolari, con impatti crescenti sul Sistema Sanitario Nazionale.

Uomini e donne: un rischio diverso

L’analisi dei tassi di mortalità evidenzia una differenza di genere. Negli uomini il rischio cresce già dopo i 40 anni, mentre nelle donne si manifesta con circa 10 anni di ritardo, aumentando significativamente dopo i 70 anni. Questo andamento rende necessario un approccio mirato, basato su dati specifici per sesso e genere.

I nuovi dati del Progetto CUORE

Secondo i dati preliminari 2023-2024 del progetto ITA-HES – Progetto CUORE dell’ISS, il rischio medio di eventi cardiovascolari nei prossimi 10 anni è del 7,7% negli uomini e del 2,6% nelle donne. Il rischio cresce con l’età: negli uomini dai 65 ai 69 anni sale al 16,9%, mentre nelle donne della stessa fascia è al 5,8%. Tra le condizioni più diffuse: obesità (23% uomini, 24% donne), ipertensione (49% uomini, 37% donne), colesterolo elevato (25% uomini, 30% donne) e diabete (9% uomini, 7% donne).

I 5 consigli dell’ISS per un cuore sano

L’Istituto Superiore di Sanità, attraverso la piattaforma CuoreData, propone 5 indicazioni fondamentali per ridurre il rischio cardiovascolare:

  1. Non fumare
  2. Limitare il consumo di sale a meno di 5g al giorno
  3. Consumare più frutta e verdura
  4. Fare attività fisica regolare (almeno 150 minuti a settimana)
  5. Seguire terapie farmacologiche per ipertensione, diabete e dislipidemie, se prescritte

La dimensione europea: il progetto JACARDI

A livello europeo, iniziative come JACARDI (Joint Action on Cardiovascular Diseases and Diabetes), coordinata dall’ISS, promuovono politiche condivise per affrontare le CVD. Il progetto mira a integrare prevenzione, diagnosi e gestione, tenendo conto anche dei determinanti sociali e ambientali della salute, con particolare attenzione alle differenze di genere.

Verso strategie globali condivise

Le Joint Actions europee, come JACARDI, favoriscono il passaggio da iniziative locali a strategie coordinate su scala nazionale e internazionale. La condivisione di dati, buone pratiche e innovazioni tra Paesi è cruciale per costruire politiche sanitarie efficaci, eque e sostenibili.

In conclusione

La prevenzione delle malattie cardiovascolari è oggi una sfida che coinvolge la medicina, la salute pubblica e le politiche sanitarie. In occasione della Giornata Mondiale del Cuore (29 settembre), l’ISS ribadisce l’importanza di un approccio integrato, fondato su dati scientifici, equità e cooperazione europea. La salute del cuore si costruisce giorno per giorno: con scelte individuali consapevoli e sistemi sanitari capaci di promuovere il benessere lungo tutto il corso della vita.