Le aree verdi e blu come luogo non solo di svago e tempo libero, ma come fonte di salute. Il concetto del valore terapeutico della natura è certamente ben noto, ma ora si è concretizzato in un progetto, promosso dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) che prevede di integrare, in sinergia con le terapie più tradizionali, il contatto con la natura nella prescrizione di un percorso di cura. Una terapia, quella della natura, che può contribuire a educare, quindi a fare prevenzione e a migliorare il generale stato di benessere, dalla salute mentale a diverse funzioni fisiologiche e d’organo, fino alla regolazione dello stress con ricadute positive anche sulla tutela dell’ambiente.
Il progetto e le finalità
Promuovere azioni di educazione e sostenibilità ecologica, a basso impatto ambientale, per favorire la salute individuale, che a cascata ricade su quella collettiva e del pianeta grazie al migliore utilizzo delle risorse e all’adozione di comportamenti per mitigare gli effetti sul clima.
Sono gli obiettivi, importanti, del progetto “Il buon uso degli spazi Verdi e Blu per la promozione della Salute e del benessere (VeBS)”, messo a punto e promosso dal Dipartimento Ambiente e Salute dell’Istituto Superiore di Sanità, che prevede la definizione di azioni e iniziative che sostengano e promuovano ecosistemi equilibrati e sani, fonte di benefici significativi per la salute e il benessere umano, e di una “governance” adeguata, ovvero politiche e leggi più attente alle questioni ambientali e a piani di prevenzione sanitaria nazionale e rionali regionali.
Il progetto finanziato dal Ministero per la Salute, nell’ambito del Piano Nazionale per gli investimenti Complementari (PNC) – E.1 Salute, Ambiente, Biodiversità e Clima, vede infatti sotto il coordinamento scientifico dell’ISS, la partecipazione di Regione Calabria come capofila e di ARPA Calabria per il coordinamento tecnico e di buona parte del territorio: Regione Emilia Romagna/Agenzia Regionale Prevenzione, Ambiente e Energia, Regione Lazio – Dipartimento Epidemiologia del S.S.R. – ASL Roma, Università Cattolica del Sacro Cuore, Università di Bologna – Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche, Consorzio Interuniversitario Nazionale per le Scienze Ambientali (CINSA), Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), Regione Abruzzo-Agenzia Regionale per la Tutela Ambientale Abruzzo.
Tra le iniziative proposte da VeBS: la promozione della ricerca e di evidenze cliniche sulla relazione salute-ambiente/spazi verdi e blu, tramite la raccolta e produzione di dati su scala locale, regionale e nazionale, l’implementazione, riqualificazione e ripristino di ecosistemi naturali e spazi urbani, compreso la certificazione dei parchi e delle aree del benessere, la formazione tramite la produzione di linee guida per la promozione e prevenzione della salute con il coinvolgimento di medici di medicina generale, pediatri di libera scelta e presidi sanitari territoriali, progetti di comunicazione e sensibilizzazione rivolti ai diversi stakeholder locali e regionali e ai cittadini per aumentare la consapevolezza e le opportunità di favorire il legame Salute-Ambiente, materiali e kit didattici per studenti da svolgersi nelle aree verdi e blu, percorsi di sensibilizzazione e di educazione al benessere ed al corretto stile di vita le nuove generazioni, realizzazione di una piattaforma multimediale destinata ai diversi interlocutori e, a livello “decisionale”, la definizione di politiche per la pianificazione, manutenzione, gestione delle aree verdi e blu soprattutto urbane.
Le evidenze scientifiche
Il valore terapeutico della natura è confermato largamente da diversi studi e su questa base si sviluppa l’importanza, quindi anche il progetto dell’ISS, di includere l’immersione negli spazi verdi e blu nei percorsi integrati di cura. Ad esempio prescrivendo al paziente, in affiancamento ai trattamenti gold standard, l’esposizione guidata alla natura. Un approccio che ha valore sia di prevenzione che di promozione di maggiore benessere. Vi sono evidenze che il contatto con la natura sia n grado di migliorare la salute mentale, il sistema immunitario, la funzione cardiovascolare e muscoloscheletrica, con una efficace azione anche a livello psico-emotivo, ad esempio funzionando come efficace modulatore/regolatore dello stress.
La relazione tra salute umana ed ecosistemi, naturali e/o artificiali, è al centro di politiche globali come strumento non solo di contrasto e migliore controllo delle malattie croniche, ma anche di strategie per favorire la resilienza, la mitigazione degli effetti di comportamenti legati spesso a un intensivo sfruttamento delle risorse che hanno inciso sul clima con tutte le ormai evidenti conseguenze, dando particolare attenzione alla salubrità e sostenibili delle aree urbane dove vive la percentuale maggiore della popolazione.
Il ruolo sociale
Il progetto mira, non ultimo, a fare delle aree naturali degli spazi multifunzionali che siano, non solo accessibili e sicuri, ma capaci di stimolare la socialità e la coesione della comunità, ad esempio facendo comprendere che la fruizione di queste infrastrutture favorisce un maggiore benessere psico-fisico, specie per alcune fasce di popolazione più vulnerabili come anziani e bambini.
La salute
Il VeBS promuove dunque il concetto di “One Health”, declinato in “One Health, Planetary Health ed Eco Health” che unisce e sottolinea l’interconnessione esistente tra salute umana, animale e ambientale. Un approccio olistico che suggerisce che spazi verdi e blu ben curati, ricchi di biodiversità e accessibili a tutti e sicuri contribuiscono a migliorare gli outcome clinici: un risultato cui tutti, globalmente, siamo chiamati a perseguire con azioni e comportamenti, ecologicamente salutisticamente, sostenibili.
Fonte
Il buon uso degli spazi Verdi e Blu per la promozione della Salute e del benessere (VeBS): https://vebs.it/

