Una barriera cutanea intatta è importante per il mantenimento della salute della pelle. La regolazione della barriera cutanea dipende da una moltitudine di vie di segnalazione molecolari e immunologiche. 

Esaminando i meccanismi di regolazione di una barriera cutanea sana, i dermatologi possono formulare meglio soluzioni atte ad affrontare i problemi legati a una barriera cutanea danneggiata. 

Al contempo, comprendendo le specifiche interruzioni della barriera cutanea associate a condizioni specifiche, come la dermatite atopica o la psoriasi, si potrebbe addivenire allo sviluppo di nuovi composti in grado di fornire un sollievo più efficace ai pazienti. 

Obiettivo di un lavoro di revisione condotto negli Stati Uniti e pubblicato su Cells è stato esaminare i fattori chiave che mediano la regolazione della barriera cutanea e l’infiammazione, tra cui l’acidità della pelle, le interleuchine, il fattore nucleare kappa B e la sirtuina 3, discutere gli studi attuali ed emergenti sulla regolazione della barriera cutanea e le migliori opzioni terapeutiche attuali ed emergenti per trattare una barriera cutanea danneggiata.

Il ruolo della barriera cutanea 

La pelle è un organo fondamentale che funge da barriera chimica, fisica e immunitaria tra l’ambiente interno e quello esterno. Serve come barriera di permeabilità per sostenere la vita terrestre, prevenendo l’eccessiva perdita di acqua e proteggendo il corpo da diversi disturbi: meccanici, microbici e ossidativi. Lo strato esterno della pelle, lo strato corneo, è composto da corneociti anucleati circondati da bilayer lamellari composti da ceramidi, acidi grassi e colesteroli, che svolgono tutti un ruolo nella funzione di barriera cutanea. 

Ad esempio, i corneociti contribuiscono all’integrità meccanica, attenuano le radiazioni ultraviolette e aiutano a regolare l’idratazione, mentre i componenti lamellari adiacenti formano la barriera di permeabilità, hanno proprietà antimicrobiche e contrastano l’ossidazione dei radicali liberi.

Oltre a queste proprietà protettive, i componenti della barriera cutanea contribuiscono anche alla segnalazione a valle (ad esempio, avviando una risposta infiammatoria) e gli elementi della barriera cutanea possono influenzarsi a vicenda. 

Disregolazione della barriera e condizioni dermatologiche

Per questo motivo, la corretta regolazione dei componenti della barriera cutanea è essenziale, in quanto la sua disregolazione è implicata in molteplici condizioni dermatologiche. Precedenti rassegne hanno trattato molteplici aspetti della barriera cutanea, tra cui i componenti biomolecolari, le diverse funzioni, le considerazioni terapeutiche e l’importanza clinica, mentre il lavoro di rassegna in oggetto, condotto negli Stati Uniti e pubblicato su Cells, pone l’accento sui meccanismi di regolazione incrociata tra molteplici processi fisici, chimici e immunologici e sulle conseguenti implicazioni cliniche. 

Il lavoro di rassegna condotto: correlazioni tra barriera cutanea compromessa e condizioni cutanee associate

Il lavoro di rassegna condotto ha discusso l’attuale comprensione della regolazione molecolare e immunologica della barriera cutanea, tracciando correlazioni cliniche tra una barriera cutanea compromessa e le condizioni cutanee associate.

Lo studio ha altresì proposto potenziali trattamenti incentrati sul mantenimento del pH acido e della funzione mitocondriale della pelle, nonché sulla limitazione dell’attivazione delle vie infiammatorie.

Ancora, la rassegna ha inteso evidenziare l’interazione tra il mantello acido della pelle, il ruolo dei ceramidi e la regolazione immunitaria. Questi fattori combinati possono contribuire a ripristinare l’omeostasi della barriera cutanea e quindi a migliorare alcune condizioni della pelle.

Omeostasi della barriera cutanea, condizioni infiammatorie e patologie dermatologiche

L’omeostasi della barriera cutanea è disturbata in molte malattie infiammatorie della pelle e la disfunzione immunologica può causare alterazioni alla barriera cutanea stessa. Quasi tutti i disturbi infiammatori e maligni della pelle derivano da difetti cronici della barriera. Inoltre, i difetti della funzione della barriera cutanea sono dovuti a mutazioni genetiche o a stimoli meccanici come il grattamento, che possono scatenare risposte infiammatorie.

Altresì, l’invecchiamento impatta sulla funzione di barriera, attraverso l’invecchiamento epidermico (diminuzione dei mitocondri, dell’ATP, dell’acidificazione e dei peptidi antimicrobici) e l’invecchiamento dermico (diminuzione dei mitocondri, dell’ATP e del collagene insieme all’aumento di NFκB).

Le condizioni infiammatorie della pelle, caratterizzate da un’interruzione della funzione di barriera, provocano l’alcalinizzazione della barriera cutanea. Ne sono un esempio: la dermatite atopica, la dermatite da contatto, la psoriasi e l’acne.

La dermatite atopica e la dermatite da contatto sono mediate dai Th2, mentre la psoriasi e l’acne sono mediate dai Th17. In generale, le condizioni infiammatorie cutanee con disfunzione della barriera possono essere classificate in due gruppi: uno associato all’espressione di peptidi antimicrobici (AMP), come la psoriasi, e l’altro senza espressione di peptidi antimicrobici, come la dermatite atopica e l’eczema.

Osservazioni conclusive: le nuove frontiere dei trattamenti

Il proseguimento delle ricerche sulla natura della barriera cutanea e sui molteplici fattori coinvolti nella sua regolazione contribuirà al trattamento dei disturbi cutanei più comuni. Il ripristino del mantello acido della pelle può aiutare a trattare le malattie infiammatorie cutanee, in parte riducendo le citochine infiammatorie, hanno concluso gli autori dello studio.

Fonte

Paola Baker 1, Christina Huang 1 2, Rakan Radi et al., Skin Barrier Function: The Interplay of Physical, Chemical, and Immunologic Properties, Cells. 2023 Nov 30;12(23):2745. doi: 10.3390/cells12232745.

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