Sviluppare nuove tecnologie sostenibili, basate sulla scienza degli eventi, in linea con il concetto di One Health e Health Technology Assessment. L’AI può essere utilizzata nella ricerca per comprendere il meccanismo fisiologico di matrici naturali tramite l’utilizzo di tecniche di diagnostica in vitro, in particolare le multiomiche come la genomica, la transcrittomica, la proteomica e la metabolomica. Se ne è parlato all’Assemblea annuale di Integratori & Salute, incentrata sul tema delle “AI e digitalizzazione: trend, impatti e strategie di adozione”, tenutasi a Milano presso la Torre PwC.
Tecniche e tecnologie che rivoluzioneranno il modo di interpretare gli eventi
La disponibilità e la conoscenza delle scienze “omiche” e l’acquisita capacità computazionale che consente di estrarre in formazione, non solo di descrivere, milioni di data point, quindi anche la capacità di meglio intrepretare queste informazioni nel loro complesso, sta aprendo alla possibilità di gestire e comprendere meglio quanto accade all’interno del corpo.
«Tali approcci – ha spiegato Jacopo Lucci, CSO, Bios-Therapy, Physiological Systems for Health SpA – stanno cambiando la percezione della fisiologia, spostando il focus dalla comprensione di ciò che accade a un singolo recettore o a un determinato organo, verso la valutazione di quanto avviene su scala sistemica, di interi network di eventi fisiologici che sono alla base, ad esempio, dei processi omeostatici».
Tali tecniche possono essere applicate allo studi di diversi ambiti, quali la comprensione della relazione generata sull’asse intestino-fegato-sistema nervoso centrale da uno specifico intervento terapeutico; ciò significa che quanto ad oggi era discusso in maniera imprecisa a causa di limitazioni tecniche o di altra natura, grazie a strumenti di AI e approcci innovativi, può e/o potrà essere misurato in termini quantitativi utili a formulare successive osservazioni qualitative: una opportunità che cambio sensibilmente lo scenario terapeutico.
«È possibile toccare in maniera tangibile – prosegue Lucci – come un trattamento possa interagire in maniera distonica, oppure no, con i sistemi omeostatici e la fisiologia dell’organismo sulla base dell’impatto che un determinato trattamento genera sulle reti omeostatiche del corpo. Una potenzialità preziosa nel caso in cui, ad esempio, si debba decidere di gestire e monitorare la differenza fra interazioni molto multiformi rispetto a interventi più a rete, più compiuto e strutturati, in linea con il linguaggio del corpo. Ulteriore valore aggiunto, questo approccio consentirà di potere parlare anche di magnitudine di un determinato intervento e quanto si avvicini a ri-stabilire l’omeostasi, ovvero la sua potenza in termine di magnitudo e qualitativa».
L’applicazione dell’AI in ambito di integrazione
L’AI sta rivoluzionando anche il modo in cui vengono studiate le matrici naturali, ossia i complessi di sostanze bioattive che costituiscono la base degli integratori naturali. A differenza dei nutraceutici, intesi come integratori costituiti da sostanze purificate, che agiscono in modo mirato su un singolo bersaglio, le matrici naturali esercitano un’azione diffusa e sistemica, coinvolgendo più funzioni fisiologiche contemporaneamente.
«Studiando e facendo interagire i dati forniti dalla diagnostica in vitro multiomica – ha aggiunto Lucci – che offre la possibilità di acquisire numerose informazioni sul funzionamento dell’organismo, quindi di avere una fotografia completa delle risposte fisiologiche, con strumenti di IA è possibile analizzare in modo oggettivo come le matrici naturali influenzino i sistemi fisiologici e di quantificarne gli effetti. Si aprono, dunque, nuove prospettive anche per la ricerca e l’industria degli integratori. Oggi è, infatti, possibile comprendere e misurare i meccanismi d’azione delle sostanze costituenti le matrici naturali, valutandone gli effetti non in modo isolato ma come parte di un sistema dinamico e interconnesso. Questo approccio porta verso una integrazione alimentare più precisa, trasparente e sostenibile, in grado di coniugare innovazione scientifica, efficacia fisiologica e rispetto per l’ambiente».
Una nuova visione
«Grazie all’AI – ha concluso Germano Scarpa, Presidente di Integratori & Salute – stiamo entrando in una nuova era dell’integrazione alimentare, in cui ogni prodotto può essere pensato per un preciso profilo nutrizionale e un determinato stile di vita ma è fondamentale che questo progresso sia accompagnato da un approccio etico, responsabile e regolamentato. L’uso dei dati, l’accuratezza delle raccomandazioni e la tutela del consumatore devono restare al centro di ogni prospettiva attuale e futura».


