Il microbiota è una risorsa per sviluppare strategie nutrizionali personalizzate, nell’ottica di una medicina di precisione. Una revisione di lavori di letteratura, pubblicata su Nutrients, cui hanno contributo anche ricercatori italiani del Dipartimento di Neuroscience dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e della Fondazione Policlinico Universitario “A. Gemelli” IRCCS, evidenzia il ruolo di quest’“organo” nella regolazione del metabolismo lipidico e glucidico, nel mantenere l’integrità della barriera intestinale e nel potenziare la risposta immunitaria. Il lavoro ha inoltre esplorato l’associazione tra microbiota intestinale-ospite, indagando in particolare le sue implicazioni in ambito di nutrizionale.

Prezioso anche nei processi digestivi e nutrizionale

Il microbiota contribuisce alla digestione: dal metabolismo dei nutrienti, alla trasformazione di carboidrati complessi, proteine e lipidi in metaboliti bioattivi, come gli SCFA, gli acidi grassi a catena corta, fonte di energia per le cellule epiteliali intestinali. Una ulteriore qualità che si unisce alla nota azione del microbiota di modulazione e rafforzamento del sistema immunitario, di tutela dell’integrità della barriera intestinale, ostacolando il passaggio di agenti patogeni e sostanze tossiche e di molte altre potenzialità.

Non ultimo l’importante ruolo nella prevenzione di patologie infiammatorie croniche e diverse altre condizioni cliniche che impattano sensibilmente sul benessere fisiologico di sistemi più ampi come quello nervoso e quello endocrino ad esempio, e risvolti psicologici. Benessere, quest’ultimo, sostenuto dall’asse microbiota-intestino-cervello tramite il rilascio di specifici ormoni. Vero è infatti che alterazioni nella composizione del microbiota sono state correlate a un rischio maggiore di sviluppare malattie metaboliche, neurologiche e immunologiche evidenziando, di nuovo, l’importanza di un microbiota equilibrato per la salute complessiva dell’ospite.

Le ultime evidenze

I dati presi in esame dall’attuale studio che provengono da ricerche sperimentali e cliniche hanno quindi contribuito a sottolineare la forte interazioni microbiota-ospite, aprendo la via a nuovi approcci innovativi: una nutrizione personalizzata e una medicina di precisione.

In particolare i dati di quest’ultima revisione mostrerebbero il ruolo essenziale dei metaboliti derivati dal microbiota intestinale nella regolazione del metabolismo dell’ospite, comprese le vie metaboliche dei lipidi e del glucosio. Comprendere i meccanismi molecolari alla base dell’interazioni tra dieta, microbiota e ospite può essere uno strumento “terapeutico” per postulare approcci nutrizionali funzionali alla composizione individuale del microbiota intestinale, quindi una potenziale via per migliorare la salute, cambiando il paradigma per futuri approcci sanitari in diverse popolazioni.

La nutrizione di precisione

Parte dall’idea che il profilo genetico, metabolico e il microbiota intestinale della singola persona possano influenzare anche le modalità di risposta dell’organismo ai nutrienti. Sulla base di queste informazioni individuali sarebbe quindi possibile studiare piani alimentari personalizzati capaci di migliorare la composizione del microbiota, promuovere la sintesi di metaboliti benefici – e tra questi gli SCFA – ottimizzando la regolazione immunitaria e metabolica.

Ciò sfruttando le tecnologie avanzate, come il sequenziamento del Dna microbico e l’analisi metagenomica, che consentirebbero di sviluppare strategie di nutrizione basata sul microbiota intestinale, quindi efficace nel favorire salute, prevenendo lo sviluppo malattie croniche, compreso stati di disbiosi associati a malattie come diabete di tipo 2, patologie cardiovascolari e disturbi intestinali. Tali strategie, integrate all’uso di specifici prebiotici, probiotici e postbiotici contribuirebbero a ottimizzare la crescita di ceppi batterici benefici, a favore di uno stato di benessere complessivo. La combinazione di dati microbiomici con informazioni genetiche e metaboliche apre la strada a una medicina di precisione sempre più integrata.

La medicina personalizzata

Utilizza informazioni genetiche e molecolari per adattare trattamenti medici alle specifiche esigenze del paziente. Il microbiota avrebbe infatti la capacità di influenzare la risposta individuale anche a farmaci e terapie. Alcuni ceppi batterici, ad esempio, sarebbero in grado di metabolizzare farmaci specifici, influenzando l’efficacia dei trattamenti e riducendo gli effetti collaterali.

Fonte

Abeltino A, Hatem D, Serantoni C et al. Unraveling the gut microbiota: implications for precision nutrition and personalized medicine. Nutrients, 2024, 16(22), 3806. Doi: https://doi.org/10.3390/nu16223806

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