Sistema immunitario potenzialmente più “allenato” a far fronte alle infezioni, nello specifico a Covid-19, con una regolare attività fisica. Ovvero minor esposizione al rischio di contrarre la malattia e/o di svilupparla in forma severa. Sono le conclusioni cui giungerebbe un nuovo studio spagnolo (“Physical activity and risk of infection, severity and mortality of COVID-19: a systematic review and non-linear dose-response meta-analysis of data from 1 853 610 adults”) dell’Università di Navarra, pubblicato sul British Journal of Sport Medicine (BJSM).

Lo studio

La condizione per preservarsi dal rischio di contrarre Covid-19, e comunque di abbassare le probabilità di manifestazioni severe, è praticare regolare attività fisica, almeno 150 minuti di esercizio aerobico di intensità moderata o 75 minuti di pratica intesa alla settimana.

Le suddette stime arrivano dopo l’analisi di 16 lavori di ricerca che hanno coinvolto all’incirca 1,8 milioni di adulti di vari Paesi, di età media 53 anni, per il 54% di sesso femminile. Vi sarebbe evidenza che la popolazione che aveva acquisito la “best practice” di svolgere abitualmente l’esercizio fisico era esposta a minori rischi Covid-associati, nello specifico:

  • una riduzione di circa l’11% di contrarre il virus (RR=0.89; 95% CI 0.84 to 0.95; I2=0%),
  • del 34% di sviluppare manifestazioni tali da richiedere un ricovero ospedaliero (RR=0.64; 95% CI 0.54 to 0.76; I2=48.01%),
  • probabilità inferiori del 44% di forme severe (RR=0.66; 95% CI 0.58 to 0.77; I2=50.93%),
  • del 43% che sortiscano in esiti letali (RR=0.57; 95% CI 0.46 to 0.71; I2=26.63%).

Dunque, l’attività fisica sembra rientrare, anche in caso di protezioni dal virus, tra le buone norme protettive derivanti da uno stile di vita sano. Tanto più che il movimento contribuisce a tenere sotto controllo il peso, ovvero l’obesità, fattore predisponente lo sviluppo di forme più severe di Coivid-19.

Il limite

Criticamente gli autori hanno esaminato e evidenziato alcuni aspetti che potrebbero influenzare le considerazioni esposte circa i potenziali benefici dell’attività fisica. Se questi non sembrano esser esclusi, potrebbero tuttavia prestarsi a valutazioni di diverso tipo in funzione del fatto che le informazioni ricavate sulla pratica fisica sono spesso autoriferite dai partecipanti allo studio, dunque non basate su criteri oggettivi e le metodologie valutative utilizzate dai diversi studi di letteratura, non eterogenee, non favoriscono o potrebbero alterare conclusioni univoche. L’indicazione pertanto è di avviare nuovi studi di approfondimento circa le attuali ipotesi dell’efficacia della pratica fisica contro Covid-19, almeno in forma grave.

Fonte:

  • Ezzatvar Y, Ramírez-Vélez R, Izquierdo M, Garcia-Hermoso A. Physical activity and risk of infection, severity and mortality of COVID-19: a systematic review and non-linear dose-response meta-analysis of data from 1 853 610 adults. Br J Sports Med. 2022 Aug 22:bjsports-2022-105733.