Imposte chiuse ed eliminazione di qualunque fonte luminosa, dalla luce blu emessa da TV e smartphone a quella esterna. Il buio totale della stanza da letto è condizione ideale non solo per dormire bene, ma anche per ridurre il rischio di patologie cardiometaboliche. Sono le evidenze emerse da uno studio del Center for Circadian and Sleep Medicine della Norwestern University americana, pubblicate sulla rivista Proceedings of National Academy of Sciences (PNAS).

Dormire bene

Il buio fa la differenza: anche riposare una sola notte in una stanza con luci soffuse (è sufficiente una fonte luminosa da 100 lux emanata ad esempio dalla TV accesa o che filtra dalla finestra) per disturbare il buon sonno con effetti a lungo termine sulla salute.

Vi è infatti evidenza al mattino successivo dell’aumento della frequenza cardiaca notturna, della diminuzione della variabilità della frequenza cardiaca rispetto al sonno in un ambiente poco illuminato (<3 lx). Ovvero, l’esposizione acuta alla luce durante il sonno notturno è in grado di impattare sull’omeostasi del glucosio del mattino successivo? Come avviene il processo, si verifica attraverso la riduzione della qualità del sonno, la soppressione della melatonina o l’attivazione del sistema nervoso simpatico (SNS) durante il sonno? Per rispondere a questi quesiti studiosi americani hanno avviato uno studio dedicato.

Lo studio

Sono stati pertanto randomizzati 20 giovani sani per valutare l’effetto sul sonno, frequenza cardiaca e resistenza periferica all’insulina in diverse condizioni di illuminazione. Suddivisi in due gruppi di 10, il primo è stato esposto a una notte di sonno in condizioni di scarsa illuminazione (<3 lx) seguita da una notte di sonno con illuminazione ambientale (100 lx). Il secondo a condizione di scarsa illuminazione, ovvero a due notti consecutive di sonno in penombra. È noto infatti che anche a occhi chiusi il 5-10% di luce presente nella stanza possa passare dalle palpebre e che è sufficiente una quantità di luce pari a 100 lux per rallentare le onde cerebrali, la fase REM e il tempo in cui il cervello ripara le sue cellule. Quale ulteriore conseguenza, in presenza di luce si osserverebbe una accelerazione del battito cardiaco, la maggiore resistenza periferica all’insulina e un aumento della pressione sanguigna.

I risultati

Attestano gli effetti negativi della luce durante il sonno; dimostrano che anche una sola notte di esposizione a fonti luminose può compromettere l’omeostasi del glucosio, potenzialmente attraverso una maggiore attivazione del SNS. L’attenzione ad evitare l’esposizione alla luce durante la notte durante il sonno può dunque essere benefica per la salute cardiometabolica.

A fronte di queste evidenze, i ricercatori consigliano di dormire in un ambiente total dark, eliminando qualsiasi fonte luminosa, in primo luogo TV, smartphone, computer e tablet, dispositivi in grado di emettere una luce blu che stimola gli occhi, evitandone anche l’uso appena prima di coricarsi o a letto. Oppure fare uso di una mascherina per gli occhi. In caso sia necessario tenere una luce accesa, i colori da preferire sono rosso e marrone.

Fonte:

  • Mason I, Grimaldi D, Reid KJ et al Light exposure during sleep impairs cardiometabolic function. PNAS 2022