Salvia, ginseng, erba di San Giovanni, centella asiatica, rosmarino e molte altre qualità di erbe e spezie in sinergia lavorano meglio. Almeno quando si parla di integratori mirati al supporto della popolazione anziana.

Un recente lavoro di ricercatori inglesi, dell’Università di Northumbria a Newcastle upon Tyne, pubblicato su Frontiers in Nutrition, sembrerebbe dimostrare che un mix di erbe adeguatamente selezionate per la specificità dei nutrienti contenuti e la funzionalità associata, possono contribuire al rallentamento del declino cognitivo e quindi di forme di demenza senile.

Possibili gli impatti positivi anche sulla composizione del microbiota intestinale e del miglioramento delle funzionalità dell’apparato.

Background

L’evidenza non è nuova, alcune erbe e spezie testate singolarmente sembrerebbero favorire specifiche attività di tutela e protezione delle funzionalità cerebrali. Mentre ancora non nota è la possibile azione di una miscela di queste sostanze, adeguatamente combinate.

Obiettivo che si è posto l’attuale studio inglese che ha voluto indagare l’impatto dell’assunzione per un periodo di 12 settimane di un integratore erboristico multi-ingrediente contenente specifiche sostanze tra queste Bacopa monnieri, foglie di centella asiatica, curcuma intera in polvere, funghi Reishi a spettro completo, rosmarino, cardamomo, basilico sacro, estratto di curcuma Wholistic™, thè verde e alghe, sulla funzione cognitiva in un cluster di popolazopne specifica.

Senior con evidenze di declino soggettivo in relazione soprattutto alla memoria e percise funzionalità, ad esempio di attenzione, qualità della memoria, memoria episodica, velocità di memoria e così via. L’ipotesi è infatti che l’integrazione con composti erboristici multipli possa aumentare l’efficacia in termini di performance e outcome, proprio in relazione ai molteplici percorsi che sostengono l’attività cerebrale e all’azione esercitata dai vari composti delle erbe/spezie come terpeni, fenoli, micro e macronutrienti, gruppi fitochimici polisaccaridi a supporto della modulazione della velocità di esecuzione dei compiti cognitivi tramite l’azione/mediazione dell’attività dopaminergica e dunque al concomitante incremento del metabolismo tirosinico.

Qualche esempio: lo studio, ad esempio porta attenzione sulla curcuma contenente diarileptanoidi o curcuminoidi, sul tè verde e i presnti polifenoli della catechina epigallocatechina (EGCG), epicatechina gallato (ECG) ed epicatechina (EC) che si sono dimostrati promettenti nella protezione contro la demenza e il deterioramento cognitivo legato all’età, favorendo la memoria e l’attenzione, oltre a ridurre l’ansia, azioni attribuibili soprattutto al tè verde.

Erbe ricche di fenoli come il rosmarino che impatta sul miglioramento della qualità della memoria, memoria secondaria e vigilanza o che alghe marine che sembrerebbero efficaci nel supportare lo sviluppo generale, la salute e la funzione del cervello, nonché regolare le proprietà di attivazione dei neuroni e il rilascio dei neurotrasmettitori.

Secondo obiettivo dello studio era anche valutare se i cambiamenti nella composizione batterica del microbiota intestinale, favoriti dai diversi ingredienti contenuti nella selezione di erbe, potessero anch’essi impattare sul miglioramento delle funzionalità cognitive.

Lo studio

È ancora su piccoli numeri; sono stati infatti arruolati 128 partecipanti fra maschi e femmine, di età compresa tra 55 e 75 anni, sottoposti a vari test di valutazione cognitiva, di cui sono stati anche raccolti campioni di feci e urina, al basale e poi dopo 90 giorni finalizzati all’ esame della diversa composizione nel microbioma e nel metaboloma (metaboliti che concorrono a specifici processi fisiologici dell’organismo), dopo la supplementazione con l’integratore di erbe multi-ingrediente o placebo.

In relazione ai diversi endpoint dello studio, in pazienti in terapia si è osservato un miglioramento della velocità esecutiva del compito cognitivo così come del tasso di falsi allarmi nel corso dell’elaborazione rapida delle informazioni visive, riferibili secondo gli autori alla maggiore presenza di tirosina nel metaboloma urinario. Ciò spiegherebbe anche il potenziale ruolo della dopamina nel favorire l’aumento delle velocità di elaborazione e/o della capacità motoria.

A livello di composizione del microbioma intestinale, invece si sarebbe rilevata la riduzione significativa di almeno 3 specie batteriche, Anaerostipes spp., Sutterella and Blautia con Sutterella che nello specifico ha favorito il miglioramento del transito intestinale con una riduzione della stitichezza e maggiore frequenza minzionale.

In conclusione

I dati preliminari sembrerebbero attestare la potenzialità di un integratore a base di erbe multi-ingrediente nel potenziare/supportare la velocità di esecuzione dei compiti cognitivi e l’aumento del metabolismo della tirosina, modulato con molta probabilità dall’aumentata attività dopaminergica.

Dall’altro la riduzione di alcune specie batteriche, in particolare Sutterella, favorita dall’azione del mix di erbe supporterebbe il miglior transito intestinale.

Il limite dello studio è riferita principalmente all’interpretazione degli effetti negativi sulla memoria ostacolata da una randomizzazione ineguale dei partecipanti in gruppi di trattamento pre e post-COVID 19.

Fonte

Wightmann E, Khan J, Smith E et al. Chronic supplementation of a multi-ingredient herbal supplement increases speed of cognitive task performance alongside changes in the urinary metabolism of dopamine and the gut microbiome in cognitively intact older adults experiencing subjective memory decline: a randomized, placebo controlled, parallel groups investigation. Frontiers in Nutrition, 2023, Vol. 10. Doi: https://doi.org/10.3389/fnut.2023.1257516