L’evidenza è ora certa: le sigarette elettroniche e i prodotti a tabacco riscaldato non aiutano a smettere di fumare. All’opposto inizierebbero, soprattutto i giovani, all’uso di sigarette tradizionali o favorirebbero la ripresa del tabagismo fra gli ex-fumatori. Il dato emerge da uno studio prospettico, il primo in Europa, dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS condotto in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità, l’Università di Pavia e l’ISPRO di Firenze, condotto grazie a un finanziamento di Fondazione AIRC per la Ricerca sul Cancro. La ricerca (Impact of electronic cigarette and heated tobacco product on conventional smoking: an Italian prospective cohort study conducted during the COVID-19 pandemic.”) è stata pubblicata su Tabacco Control.

La studio

Ha arruolato oltre 3 mila partecipanti italiani, di età compresa fra 18 e 74 anni, con l’intento di monitorare in un arco temporale di sette-otto mesi, riferiti al 2020, l’impatto dell’uso di sigarette elettroniche (e-cig) e/o di prodotti a tabacco riscaldato (HTP) sui comportamenti tabagici. Le evidenze dal raffronto di dati al basale (aprile-maggio) e al follow-up (novembre-dicembre) dimostrerebbero, contrariamente alle attese, o comunque alle informazioni iniziali, l’azione negativa dei dispositivi elettronici sulle abitudini al fumo: questi rappresenterebbero un trigger di incentivazione o di ripresa al tabacco, anziché di disassuefazione al fumo.

L’osservazione fa riferimento alle transizioni dei comportamenti tabagici associati all’uso di e-cig e HTP, al risk ratio (RR) e i corrispondenti IC al 95%. È emerso, infatti, un aumento sensibile di “nuovi” fumatori di sigarette tradizionali, rispetto all’intervista al basale, di 9 volte superiore tra gli utilizzatori di e-cig e di 6 volte superiore in caso di uso di HTP. Mentre tra gli ex-fumatori, rispetto alla prima intervista, si è registrata una ripresa dell’abitudine tabagica 4 volte superiore in caso di uso di e-cig e 3 volte superiore fra gli utilizzatori di HTP. A conferma dell’impatto negativo di tali dispositivi, un dato rilevante: la disincentivazione al fumo si è registrata fra fumatori che non facevano uso di questi strumenti di fumo elettronico.

I risultati

Entrando nel dettaglio: i non fumatori che al basale facevano uso di e-cig hanno mostrato probabilità più elevate di iniziazione al fumo rispetto ai non utilizzatori (RR 8,78; 95% CI: da 5,65 a 13,65) e agli utilizzatori di HTP (RR 5,80; 95% CI: da 3,65 a 9,20 ). Tra gli ex fumatori si è osservata al follow-up una percentuale superiore al 17,2% di ripresa al fumo tra gli utilizzatori di e-cig (RR 4,25; IC 95%: da 2,40 a 7,52) e HTP (RR 3,32; IC 95%: da 2,05 a 5,37). I fumatori al basale sono rimasti tali al follow-up in oltre l’85% dei casi, in più larga misura fra gli utilizzatori di questi nuovi prodotti (rispetto ai non utilizzatori, RR 1,10; IC 95%: da 1,02 a 1,19 per gli utilizzatori di sigarette elettroniche; RR 1,17; IC 95%: da 1,10 a 1,23 per gli utilizzatori di HTP).

In relazione a tali evidenze, ovvero all’inefficacia di questi dispositivi nel disincentivare al fumo, gli esperti ritengono che non debbano godere di benefici fiscali e regolatori rispetto alle sigarette tradizionali, tanto più che se sotto controllo medico alcune e-cig potrebbero aiutare a smettere di fumare, l’ampia accessibilità a tutti, anche ai più giovani, non favorisce il controllo del fenomeno tabagismo e “accende” una minaccia per la salute della popolazione

Fonte:

  • Gallus S, Stival C, McKee M, Carreras G, Gorini G, Odone A, van den Brandt PA, Pacifici R, Lugo A. Impact of electronic cigarette and heated tobacco product on conventional smoking: an Italian prospective cohort study conducted during the COVID-19 pandemic. Tob Control. 2022 Oct 7:tobaccocontrol-2022-057368.