Integratori di aminoacidi potrebbero agire positivamente sullo stato funzionale, sulla massa e sulla forza muscolare in pazienti adulti con Fibrosi Cistica (FC). Ulteriori vantaggi si osserverebbero anche sulla riduzione dell’infiammazione e il miglioramento della qualità della vita. È quanto emerge, da uno studio pilota, tutto italiano, su piccoli numeri, ma con evidenze preliminari incoraggianti, pubblicato su Nutrients.

La FC

Complessa, ingravescente, potenzialmente letale. La FC è una malattia genetica comune che porta a un progressivo declino della funzionalità polmonare, insufficienza respiratoria e morte prematura, anche a causa delle complicanze muscoloscheletriche, a carico e danno dei muscoli periferici e respiratori.

Un ruolo cruciale nella patologia sembra essere svolto dalle citochine infiammatorie, potenzialmente responsabili dell’attivazione delle vie molecolari coinvolte nello squilibrio tra sintesi proteica e catabolismo, con conseguente perdita di massa e funzione muscolare.

Ad oggi sono ancora limitate le terapie ad alta efficacia sulla malattia e sono allo studio soluzioni di supporto che possano contribuire al rallentamento del quadro clinico, ingravescente. Tra queste l’integratori di aminoacidi sembra costituire una potenziale via di trattamento, per quanto i dati siano ancora preliminari.

Lo studio

Ricercatori italiani hanno avviato uno studio pilota, su piccoli numeri, all’incirca 60 adulti affetti da FC, con indici spirometrici espressione di malattia di grado moderato-severo, ovvero FEV1 compreso tra il 40 e l’80%, ed età compresa tra i 18 e i 65 anni, con un’età media di circa 33 anni, con l’obiettivo di valutare l’impatto su performance fisica, qualità della vita e indici infiammatori a seguito di una terapia integrata con amminoacidi.

I partecipanti sono stati assegnati in modo casuale a ricevere l’integrazione o un placebo per 4 settimane. Test di funzionalità fisica e questionari di autovalutazione sulla qualità della vita, sulla salute globale e sullo stato del sonno, nonché campioni di sangue per misurare le citochine pro-infiammatorie, sono stati eseguiti all’inizio e dopo il periodo di trattamento.

Postivi i risultati ottenuti in pazienti in terapia: la supplementazione di aminoacidi avrebbe, infatti, promosso un miglioramento significativo nella percezione delle prestazioni fisiche e dello stato di salute, in particolare degli indicatori di infiammazione. Ovvero la riduzione dei livelli sierici di interleuchina-6, principale responsabile dell’attivazione e del prolungamento della cascata infiammatoria e di intreluchina-8, un’altra citochina che stimola l’infiammazione, rispetto a coloro che hanno ricevuto il placebo (p = 0,042).

I dati suggerirebbero dunque che l’approccio integrato con questo pool di elementi può contribuire a ridurre l’infiammazione sistemica e favorire il rafforzamento delle difese immunitarie, a favore di un quadro clinico più confortante.

I limiti dello studio

Gli attuali risultati non possono essere considerati conclusivi, in quanto condotti su un numero troppo esiguo di pazienti, e un tempo di esposizione alla terapia – solo 4 settimane – troppo ristretto. Tuttavia le prime evidenze farebbero supporre che l’integrazione amminoacidica possa essere un valido alleato nella gestione terapeutica di pazienti con FC, soprattutto nelle forme di malattia più severe, invitando a proseguire ad ampliare lo studio.

Fonte

Petraglia L, Iacotucci P, Ferrillo L et al. Effects of oral amino acid supplementation on physical activity, systemic inflammation, and quality of life in adult patients with cystic fibrosis: a single-center, randomized, double-blind, placebo-controlled pilot study. Nutrients 2025, 17(7), 1239. Doi: https://doi.org/10.3390/nu17071239