Un corpus di evidenze sembrerebbe dimostrare l’efficacia dell’ipnosi nel down-modulare il sintomo doloroso in stati di dolore acuto e cronico. Se ne è parlato in occasione del Congresso internazionale FEMTEC “Balneology in changing societies. Multilateral approach to health care and well-being”, tenutosi a Castel San Pietro Terme a inizio novembre.

Background

I meccanismi neuronali che soggiacciono allo stato ipnotico e alle risposte alle suggestioni ipnotiche con finalità analgesiche sono ancora in gran parte sconosciuti. Alcune recenti, preliminari, evidenze sembrano aprire uno spiraglio alla migliore conoscenza del processo, condividendo la tesi che l’ipnosi/lo stato ipnotico possa contribuire ad alleviare gli stati dolorosi attraverso una modulazione a più livelli e sedi del sistema nervoso centrale e periferico.

«A livello periferico – spiega Giuseppe De Benedittis, professore associato presso l’Unità di Neurochirurgia, dipartimento di Scienze Neurologiche, Università degli Studi di Milano – sembra che l’ipnosi possa modulare l’input nocicettivo down-regolando l’A delta e la stimolazione delle fibre C e riducendo l’arousal simpatico. A livello spinale, l’analgesia sensoriale durante l’ipnosi ha mostrato una correlazione lineare con la riduzione del riflesso di flessione nocicettiva, ovvero un riflesso polisinaptico spinale. Mentre a livello sovraspinale, studi di neuroimaging e di elettrofisiologia farebbero osservare che la suggestione ipnotica analgesica possa modulare sia la dimensione sensoriale sia affettiva della percezione del dolore, con una riduzione maggiore del dolore affettivo rispetto al sensoriale».

Un importante impatto, inoltre, è svolto dalla maggiore o minore capacità di recepire gli effetti ipnotici: maggiore è la flessibilità cognitiva, migliore è potenzialmente la capacità di focalizzare e deviare l’attenzione dallo stimolo nocicettivo, così come di ignorare irrilevanti stimoli presenti o provenienti dall’ambiente. Come a dire che i processi di controllo cognitivo correlano con un “supervisore del sistema attenzionale” che coinvolge la corteccia limbica frontale.

Le nuove informazioni

I multipli e ieratici sistemi di controllo del dolore durante le suggestioni ipnotiche a fine analgesico, offrono informazioni circa una base neurobiologica dell’ipnosi analgesica stessa, identificandola quale viatico, attuabile, valido e affidabile, per interventi volti al controllo del dolore cronico e acuto.

«Tecniche dirette – conclude il professore – possono essere di aiuto nella gestione del paziente con dolore in acuto, a differenza delle tecniche indirette spesso impiegate nel dolore cronico per bypassare le resistenze spesso presenti in questa categoria di pazienti. Ad esempio le strategie di ipnosi Eriksoniana per il controllo del dolore si incentrano sulla “manipolazione del sintomo” e possono includere la sostituzione-trasformazione del sintomo, la riassociazione e riorganizzazione del sintomo, la modulazione del sintomo, l’utilizzazione del sintomo».

Infine l’approccio ipnoanalitico può indurre la guarigione causale della sindrome dolorosa legata a conflitti inconsci con migliori benefici in soggetti con maggiore predisposizione/caratteristiche favorenti l’ipnosi, con regressione età correlata.