Benefici cardiovascolari, cognitivi e intestinali. Sono queste alcune delle proprietà dimostrate e riconfermate dell’olio di oliva, “caposaldo” della dieta mediterranea, associate ad alcuni composti presenti nel condimento, tra cui macro e microelementi come acidi grassi monoinsaturi e tra questi i MUFA ed in particolare acido oleico; polifenoli, specificatamente oleuropeina e idrossitirosolo e triterpeni.
È quanto rileva una revisione sistematica, di ricercatori portoghesi e greci, pubblicata su Nutrients. Positivi anche gli effetti dell’olio di oliva extra vergine sulla riduzione della mortalità oncologica attesti da un ampio studio sull’European Journal of Clinical Nutrition.
Le evidenze da studi di letteratura
Sono acclarati da numerose evidenze scientifiche i benefici dell’olio di oliva e ulteriori attestazioni arrivano da un recente studio che si è occupato di effettuare una revisione sistematica di quanto presente in letteratura sull’argomento – studi clinici pubblicati tra ottobre 2016 a dicembre 2022 – tramite una selezione dei maggiori data base, quali PubMed e Scopus.
Tutti gli studi considerati confermano l’azione positiva dell’olio di oliva, assunto con la dieta mediterranea o come singolo alimento funzionale sulla salute, riconducili prevalentemente ad una azione antiossidante e antinfiammatoria, esercitata dall’alimento.
In particolare si evidenzia l’efficacia dell’olio di oliva nel favorire un migliore controllo metabolico e del profilo delle adipochine infiammatorie circolanti in pazienti in sovrappeso con diabete di tipo 2.
Sempre in questa cluster di popolazione si sarebbe osservata anche la riduzione della glicemia a digiuno, dell’emoglobina glicata (HbA1c), dell’indice di massa corporea e del peso ponderale.
Inoltre, sarebbero emersi benefici “di genere”, specificatamente su una popolazione di donne con diabete di tipo 2, in cui si sarebbe rilevata una importante diminuzione della proteina C-reattiva, a vantaggio anche di una riduzione dell’infiammazione e dello stress ossidativo, fattore di rischio per le complicanze del diabete.
Ulteriori evidenze
L’analisi sistematica condotta ha inoltre contribuito a dimostrare effetti protettivi dell’olio di oliva sulla funzione cognitiva, con una azione di neuroprotezione generale, e benefici nel favorire la diversità del microbiota intestinale, di cui sono noti gli impatti positivi sulla salute, associati soprattutto ai composti fenolici presenti nell’olio che potenzierebbero l’azione ossidativa della barriera intestinale, a vantaggio della riduzione dell’infiammazione e dell’aumento della risposta immunitaria dell’ospite.
Tali benefici si assocerebbero anche in questo caso sia all’assunzione attraverso la dieta mediterranea quanto in maniera autonoma. Non ultimo, sarebbe emerso un effetto prebiotico dell’olio di oliva, ancora una volta legato alla componente fenolica. La quale tuttavia non agirebbe da sola: contribuirebbero alla benefica sinergia anche specifici macro e microelementi, dagli acidi grassi monoinsaturi, ad alcuni composti bioattivi minori, ai lipidi con un effetto preventivo e protettivo contro specifiche condizioni cliniche, tra queste una serie di malattie non trasmissibili.
Ad esempio si registrerebbe un miglioramento della funzione endoteliale e del profilo lipidico, la prevenzione dell’obesità, diabete e malattie cardiovascolari dovuta a effetti antiossidanti e antinfiammatori.
In ambito oncologico
Oltre alla riduzione della mortalità cardiovascolare, il consumo di olio di oliva, specificatamente extra vergine, assocerebbe anche alla diminuzione di quella oncologica per gran parte di tumori.
Le evidenze derivano da un ampio studio, realizzato nell’ambito del Progetto Umberto, condotto dalla Piattaforma Congiunta Fondazione Umberto Veronesi ETS, dal Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione dell’Irccs Neuromed di Pozzilli (IS), in collaborazione con la Clinica Mediterranea Cardiocentro di Napoli e l’Università LUM “Giuseppe Degennaro” di Casamassima (BA).
La ricerca ha arruolato 23mila adulti italiani, uomini e donne, partecipanti allo studio epidemiologico Moli-sani, seguiti per oltre 12 anni, dimostrando che il consumo quotidiano di olio di oliva in quantità uguali o superiori a 3 cucchiai da tavola, favorisce una riduzione di circa il 23% del rischio di mortalità per tumore, al pari di quanto accade per le patologie cardiovascolari.
In conclusione
Gli studi ri-affermano che l’assunzione di olio di oliva, parte della dieta di stile mediterraneo o come alimento funzionale da solo, contribuisce al miglioramento della salute sia in termini di prevenzione di diverse condizioni cliniche, prevalentemente patologie non trasmissibili e nella loro e gestione, grazie all’effetto sinergico dei suoi composti polifenolici e dell’alto contenuto di acido oleico sia nel contrastare la moralità oltre che cardiovascolare anche oncologica. Da qui l’indicazione di renderlo parte integrante e quotidiana della nostra tavola.
Fonti
Isaakidis A, Maghariki JE, Carvalho-Barros S et al. Is there more to olive oil than healthy lipids? Nutrients, 2023, 15(16), 3625. Doi: https://doi.org/10.3390/nu15163625
Ruggiero E, Di Castelnuovo A, Costanzo S et al. Olive oil consumption is associated with lower cancer, cardiovascular and all-cause mortality among Italian adults: prospective results from the Moli-sani Study and analysis of potential biological mechanisms. European Journal of Clinical Nutrition, 2024. Link: https://www.nature.com/articles/s41430-024-01442-8