Immunodeficienze primitive: una guida per riconoscerle

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Immunodeficienze primitive (IDP): si chiamano così perché la mancata piena funzionalità del sistema immunitario è riconducibile a difetti genetici. Si tratta di patologie subdole e invisibili, i cui sintomi eterogenei spesso portano a un grave ritardo nella diagnosi.

Immunodeficienze primitive: i pediatri di tre società scientifiche hanno redatto una guida pratica per facilitarne diagnosi e cura

Il ruolo del pediatra è fondamentale nel riconoscere i segnali che devono destare sospetto, come ad esempio un bambino con infezioni ricorrenti, soprattutto se molto frequenti e gravi.

Riconoscere in tempo le immunodeficienze primitive

Per aiutare medici e famiglie, i pediatri di tre società scientifiche, SIPPS (Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale), SIP (Società Italiana di Pediatria) e SIAIP (Società Italiana di immunologia e Allergologia Pediatrica) hanno redatto una Guida pratica sulle immunodeficienze nell’ambulatorio del pediatra, un esempio unico nel panorama pediatrico per affrontare sia la diagnosi che la gestione di patologie rare.

Bambini che soffrono troppo spesso di otiti e sinusiti, che guariscono a fatica nonostante gli antibiotici, o che sono sottopeso o al di sotto dei livelli medi di crescita, devono perciò mettere in allarme il pediatra, che prescriverà loro degli esami del sangue approfonditi.

«Quando si ha un bambino (ma anche un adulto) colpito da sintomi disparati (non per forza infezioni) si deve pensare anche ad una Immunodeficienza primitiva», spiega Michele Fiore, Pediatra di Famiglia SIPPS, ideatore e curatore della guida.