Prevenire le malattie cardiovascolari con l’alimentazione

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La prevenzione delle malattie cardiovascolari? Inizia a tavola. La ricerca ha infatti dimostrato un legame molto forte fra le abitudini alimentari e la probabilità di essere colpiti o evitare un infarto o un ictus cerebrale.

La prevenzione delle malattie cardiovascolari inizia a tavola. Una sana alimentazione previene da ictus e infarto e le politiche europee si stanno adeguando tramite varie iniziative

La Giornata mondiale del cuore

85 milioni di uomini e donne in Europa, infatti, vivono ogni giorno essendo sopravvissute a un infarto o un ictus cerebrale, e portandone addosso i segni in termini di disabilità spesso molto gravi.

In occasione della Giornata mondiale del cuore di venerdì 29 settembre 2017 EHN – European Heart Network in collaborazione con ALT- Associazione per la Lotta alla Trombosi e alle malattie cardiovascolari – Onlus e con tutte le associazioni e fondazioni europee che ne fanno parte, ha diffuso un documento che invita il legislatore a sostenere le aziende sulla strada del cambiamento di qualità nella produzione di alimenti e nella commercializzazione degli stessi intitolato “Modificare le politiche che regolano la produzione e la distribuzione di cibi e bevande in Europa in nome della salute del cuore.

Migliorare la qualità della propria alimentazione

È ormai consolidata la convinzione, supportata da numerosissimi studi, che esiste una relazione diretta fra attività fisica, alimentazione e salute cardiovascolare: meno sale, meno grassi saturi, meno zuccheri raffinati, più fibra, più frutta e verdura e meno carni rosse, più noci, più pesce, e latticini magri. Sono concetti ormai diffusi e che rimbalzano quotidianamente da un mezzo all’altro.

Iniziative importanti sono state realizzate e sono in corso in diversi Paesi del mondo mirate a sensibilizzare il consumatore sull’importanza, non solo della qualità delle scelte alimentari, ma anche delle quantità. In alcuni casi estreme, come la decisione degli USA di aumentare la tassazione sulle bibite zuccherine o sui contenitori da due litri di succhi di frutta.

Ogni cittadino europeo dovrebbe avere ormai il diritto di avere a disposizione alimenti che lo aiutino a conservarla salute del proprio cuore: sempre che decida di sceglierli, e che li consumi in quantità adeguata.

Il ruolo delle politiche europee

Anche i politici in qualità di legislatori potrebbero fare molto per la salute del cuore degli europei: intervenendo sulle politiche agricole, sulle regole che invitano ad usare le etichette dei cibi come fonte di informazione sul contenuto dei cibi stessi in termini di sale, zucchero, grassi saturi e regolamentando le quantità tollerabili di sostanze dannose per la salute nei cibi confezionati.

«In un mondo ideale tutti dovrebbero mangiare sano e fare attività fisica e le aziende dovrebbero contribuire a soddisfare questa domanda – dichiara EHN – ma non è sempre così, e comunque non lo è ovunque, a causa di differenti motivi di tipo economico, organizzativo, di sensibilità dei responsabili delle aziende alimentari, del marketing e a causa della sordità dei politici che non raccolgono la richiesta di aiuto che arriva dai propri elettori.

Risparmio sui costi pubblici

Uno spreco, perché proprio la sensibilità e la determinazione del legislatore dovrebbero contribuire alla salute dei cittadini e al risparmio finanziario che si potrebbe ottenere contribuendo a ridurre il numero delle persone colpite da infarto o ictus semplicemente guidando tutti noi verso scelte intelligenti anziché verso alimenti poco sani soprattutto se consumati a lungo. Un risparmio quantificabile in un terzo della enorme somma che oggi i cittadini europei spendono per la cura di chi è colpito: parliamo di 102 miliardi di euro ogni anno, una cifra che merita qualche riflessione, soprattutto in questi tempi di necessità di risparmio e di risorse ridotte.»

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