Il “mal di testa” è un disturbo molto più complesso di quanto comunemente si pensi. Conosciuto in medicina come cefalea, comprende condizioni che vanno da episodi sporadici a forme croniche e fortemente invalidanti. In Italia colpisce milioni di persone, ma è ancora poco riconosciuto come vera malattia neurologica.
Per questo il 18 maggio 2025, torna la Giornata del Mal di Testa, promossa da SIN (Società Italiana di Neurologia) e SISC (Società Italiana per lo Studio delle Cefalee). L’obiettivo? Aumentare la consapevolezza, promuovere l’accesso alle cure e combattere lo stigma che spesso colpisce chi soffre di questa condizione.
L’emicrania: una malattia vera e propria
Tra le cefalee, l’emicrania è la più diffusa e disabilitante. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, è la terza patologia più comune al mondo e la seconda per impatto sulla disabilità. Eppure, molti pazienti non ricevono ancora una diagnosi corretta né trattamenti adeguati.
«L’emicrania può compromettere la vita quotidiana per giorni – spiega il Professor Alessandro Padovani, presidente della SIN – e si accompagna spesso a nausea, vomito, fotofobia e fonofobia, rendendo impossibili anche le attività più semplici».
Lo stigma dell’invisibilità
A peggiorare la situazione, c’è la difficoltà di comunicare il dolore: «Essendo un disturbo ‘invisibile’, l’emicrania espone al rischio di stigmatizzazione – prosegue Padovani –. Chi ne soffre tende a nascondere la propria condizione, ritardando l’accesso alle cure».
Una sofferenza che diventa così doppia: fisica e sociale. Ma oggi, grazie ai progressi della ricerca, la situazione sta cambiando.
Una primavera per la neurologia
Il visual della campagna 2025 raffigura una testa femminile adornata di fiori: un simbolo di primavera, rinascita e speranza. «Abbiamo voluto rappresentare l’inizio di una nuova stagione – spiega la Professoressa Marina De Tommaso, presidente della SISC –. Oggi disponiamo di farmaci innovativi come gli anticorpi monoclonali e le terapie CGRP-specifiche, che offrono nuove possibilità a chi soffre di emicrania».
Cura e informazione: un’alleanza fondamentale
La giornata prevede una fitta rete di iniziative regionali, sia in presenza (ospedali, farmacie, librerie) che online (video, dirette social). Saranno coinvolti anche SIMG, ALCE e Fondazione Onda, per amplificare il messaggio e raggiungere pubblici diversi, inclusi contesti fragili come le carceri femminili, dove lo stress può aggravare i sintomi.
Fondamentale è il ruolo dei medici di medicina generale, primo punto di contatto per il paziente. «Troppi arrivano tardi alle terapie specifiche – avverte De Tommaso – o fanno uso scorretto dei farmaci. Una presa in carico tempestiva può evitare cronicizzazioni».
Verso un futuro più equo e accessibile
L’accesso ai Centri cefalee, unici abilitati a prescrivere le nuove terapie, deve essere rapido e mirato. «Non tutti i pazienti devono arrivare agli specialisti – sottolinea Padovani – ma solo quelli realmente idonei. Serve una gestione integrata con i MMG per evitare errori e abusi farmacologici».
Proprio in questa direzione si muove un nuovo progetto formativo della SIMG nelle Case di Comunità, per formare professionisti con competenze specifiche nella gestione delle cefalee.
In conclusione
La Giornata del Mal di Testa 2025 non è solo un’occasione simbolica, ma un concreto invito al cambiamento. Perché riconoscere il valore della cura tempestiva, della conoscenza scientifica e del dialogo tra medico e paziente può fare la differenza tra una vita limitata dal dolore e una vita pienamente vissuta.