La dismenorrea, o algomenorrea, rappresenta il disturbo ginecologico più frequente: i dati statistici indicano che circa l’80% delle donne soffre di dismenorrea, ma solo il 10-15% ne soffre in forma grave, con necessità di consultazione medica.
A seconda dell’eziologia, dell’epoca di comparsa e delle caratteristiche cliniche è distinta in primaria (la più frequente) e secondaria (dovuta ad anomalie pelviche). La dismenorrea primaria, o essenziale, della quale si tratterà in questo articolo, non è determinata da una patologia pelvica identificabile e compare generalmente entro uno-tre anni dal menarca, con l’inizio dei cicli ovulatori. La durata dei sintomi, che iniziano generalmente qualche ora prima o contemporaneamente al flusso, è in genere di 48-72 ore. Oltre al dolore crampiforme, spesso irradiato alle cosce e alla regione lombo-sacrale, possono essere presenti nausea, vomito, diarrea, cefalea, episodi lipotimici, alterazioni del tono dell’umore, nervosismo, insonnia ecc.
Dismenorrea e fitoterapia
Le piante medicinali maggiormente indicate per il trattamento del disturbo sono quelle che presentano azione antinfiammatoria e antispasmodica (Achillea, Camomilla romana) e sedativa/spasmolitica (Cimicifuga, Passiflora, Valeriana). Tali piante possono essere variamente associate a seconda del quadro da trattare.
Achillea Millefolium L.
 Ad azione emmenagoga, l’Achillea viene indicata nelle mestruazioni dolorose e negli spasmi a carico del tratto gastrointestinale. Tradizionalmente era impiegata come tonico, stomachico e antispasmodico per os e come vulnerario per uso topico. Nella terapeutica moderna è utilizzata per il contenuto in olio volatile ricco in azulene: i medicamenti ottenuti da questa pianta presentano, infatti, azione antiflogistica e proprietà spasmolitiche. I flavonoidi, che si caratterizzano per le proprietà antiflogistiche, antispasmodiche e vasculoprotettive, vanno a rinforzare, in una sinergia d’azione con gli azuleni, tali proprietà. È stata evidenziata anche una blanda azione ipotensivante.
Ad azione emmenagoga, l’Achillea viene indicata nelle mestruazioni dolorose e negli spasmi a carico del tratto gastrointestinale. Tradizionalmente era impiegata come tonico, stomachico e antispasmodico per os e come vulnerario per uso topico. Nella terapeutica moderna è utilizzata per il contenuto in olio volatile ricco in azulene: i medicamenti ottenuti da questa pianta presentano, infatti, azione antiflogistica e proprietà spasmolitiche. I flavonoidi, che si caratterizzano per le proprietà antiflogistiche, antispasmodiche e vasculoprotettive, vanno a rinforzare, in una sinergia d’azione con gli azuleni, tali proprietà. È stata evidenziata anche una blanda azione ipotensivante.
Avvertenze: sono state segnalate possibili interazioni nei confronti dei farmaci antico agulanti e ipotensivanti e possibile dermatite allergica da contatto in soggetti particolarmente sensibili alle Asteraceae.
Posologia: TM 50 gocce, da diluire in acqua una-tre volte al dì.
Actaea Racemosa L. (Cimicifuga)
 La cimicifuga è conosciuta come “la pianta della menopausa”, in quanto la sua assunzione contribuisce ad attenuare le vampate di calore, la sudorazione eccessiva, le turbe dell’umore, l’insonnia ecc. I componenti principali sono i glicosidi triterpenici (acteina e suoi derivat). La Commissione E della Sanità tedesca indica A. racemosa come supporto alla terapia anche in caso di dismenorrea e turbe premestruali. I suoi preparati esercitano un effetto calmante a livello del sistema nervoso neurovegetativo e contribuiscono a migliorare il tono dell’umore.
La cimicifuga è conosciuta come “la pianta della menopausa”, in quanto la sua assunzione contribuisce ad attenuare le vampate di calore, la sudorazione eccessiva, le turbe dell’umore, l’insonnia ecc. I componenti principali sono i glicosidi triterpenici (acteina e suoi derivat). La Commissione E della Sanità tedesca indica A. racemosa come supporto alla terapia anche in caso di dismenorrea e turbe premestruali. I suoi preparati esercitano un effetto calmante a livello del sistema nervoso neurovegetativo e contribuiscono a migliorare il tono dell’umore.
Avvertenze: in seguito a dosaggi elevati è segnalata la possibile comparsa di disturbi gastrici, mal di testa, vertigini. Osservare estrema cautela nelle situazioni in cui vi siano controindicazioni all’uso di sostanze estrogeniche o estrogeno simili (EMA/HMPC/48745/2017 Committee on Herbal Medicinal Products – HMPC).
Posologia: estratto secco (titolato al 2,5% in triterpeni glicosidici o in 26-deossiacteina) 40 mg/die (20 mg per compressa); TM 30 gocce da diluire in acqua una-tre volte al giorno.
Chamaemelum Nobile (L.) ALL. (Camomilla romana)
Camomilla_Dismenorrea fitoterapia Classificata in passata come Anthemis nobilis L., la camomilla romana si differenzia dalla Matricaria chamomilla L., o Camomilla volgare, per una più spiccata attività amaro-tonica ed emmenagoga. La presenza di flavonoidi ne fa uno spasmolitico utile nel trattamento della dismenorrea. All’attività antispasmodica, inoltre, si affiancano proprietà antiflogistiche.
Classificata in passata come Anthemis nobilis L., la camomilla romana si differenzia dalla Matricaria chamomilla L., o Camomilla volgare, per una più spiccata attività amaro-tonica ed emmenagoga. La presenza di flavonoidi ne fa uno spasmolitico utile nel trattamento della dismenorrea. All’attività antispasmodica, inoltre, si affiancano proprietà antiflogistiche.
Avvertenze: non sono segnalati effetti secondari e tossici alle dosi terapeutiche, a meno che non vi sia una particolare sensibilità individuale (allergia Asteraceae). Solo in soggetti predisposti, per somministrazioni prolungate e posologia elevata, la pianta può determinare disturbi gastrici da iperacidità (principi amari).
Posologia: infuso, infondere per 5-10 minuti 2-3 g di fiori in una tazza d’acqua calda, filtrare e bere tre-quattro tazze al dì; TM 30 gocce da diluire in acqua, tre volte al giorno.
Passiflora Incarnata L.
 La passiflora presenta proprietà sedative, ansiolitiche antispasmodiche (attività spasmolitica simile a quella della papaverina) e blandamente antalgiche che ne indicano l’impiego in caso di nervosismo, agitazione e irritabilità e nei disturbi del sonno causati da eccitazione cerebrale. È indicata nella dismenorrea in virtù delle sue proprietà neurosedative: risulta particolarmente adatta ai soggetti ipereccitabili.
La passiflora presenta proprietà sedative, ansiolitiche antispasmodiche (attività spasmolitica simile a quella della papaverina) e blandamente antalgiche che ne indicano l’impiego in caso di nervosismo, agitazione e irritabilità e nei disturbi del sonno causati da eccitazione cerebrale. È indicata nella dismenorrea in virtù delle sue proprietà neurosedative: risulta particolarmente adatta ai soggetti ipereccitabili.
Avvertenze: porre attenzione, come per tutte le piante ad azione sedativa, alla contemporanea assunzione di farmaci ad attività sedativo-ipnotica (sommazione d’effetto).
Posologia: estratto secco (titolato in iperoside min. 0,3%, Farmacopea Italiana) unadue
capsule una-tre volte al dì (400-600 mg/die); TM 30-50 gocce da diluire in acqua una-tre volte al dì.
Valeriana Officinalis L.
 Alla valeriana viene riconosciuta un’azione sedativa di tipo benzodiazepino-simile e un’importante azione spasmolitica, che la rende particolarmente utile nel trattamento degli stati ansiosi e in caso di spasmi e contratture. Uno studio clinico controllato randomizzato che ha coinvolto 100 studentesse alle quali è stata somministrata valeriana o un placebo tre volte al dì per tre giorni, a partire dall’inizio delle mestruazioni e per due cicli mestruali consecutivi, ha evidenziato che V. officinalis «sembra essere un trattamento efficace per la dismenorrea probabilmente a causa dei suoi effetti antispasmodici» (Mirabi et al., 2011).
Alla valeriana viene riconosciuta un’azione sedativa di tipo benzodiazepino-simile e un’importante azione spasmolitica, che la rende particolarmente utile nel trattamento degli stati ansiosi e in caso di spasmi e contratture. Uno studio clinico controllato randomizzato che ha coinvolto 100 studentesse alle quali è stata somministrata valeriana o un placebo tre volte al dì per tre giorni, a partire dall’inizio delle mestruazioni e per due cicli mestruali consecutivi, ha evidenziato che V. officinalis «sembra essere un trattamento efficace per la dismenorrea probabilmente a causa dei suoi effetti antispasmodici» (Mirabi et al., 2011).
Avvertenze: non sono segnalati effetti secondari e tossici alle dosi terapeutiche a meno che non vi sia una particolare sensibilità individuale. Come per tutte le piante ad azione sedativa, è bene evitare la contemporanea assunzione con farmaci ad attività sedativo-ipnotica (sommazione d’effetto).
Posologia: estratto secco (titolato in acidi valerenici totali minimo 0,42%, Farmacopea
Italiana) 100-200 mg per cps (300-500 mg/die); TM 30-50 gocce da diluire in acqua una-tre volte al dì.
Altri trattamenti a disposizione
Si segnala, infine, come trattamento complementare, l’olio ottenuto dai semi di Oenothera
biennis L. (Enotera), Borago officinalis L. (Borragine) e Ribes nigrum L. (Ribes nero). Questi oli rappresentano una fonte significativa di acido γ-linolenico, acido grasso polinsaturo che possiede numerose proprietà (riduzione colesterolemia totale, azione eudermica ecc.), fra cui spiccate proprietà antinfiammatorie, grazie alle quali sono in grado di contrastare e alleviare la sintomatologia in caso di sindrome premestruale e dismenorrea. Per quanto riguarda Borago officinalis si ricorda che i semi non contengono alcaloidi pirrolizidinici (epatotossici), presenti invece nelle altre parti della pianta. La posologia è di una-due perle (500 mg) al dì per almeno tre mesi; se ne consiglia l’assunzione nella seconda metà del ciclo.
Enrica Campanini
 
            
