Il CoQ10 potrebbe essere una opportunità per potenziare la fertilità femminile rivitalizzando gli ovociti invecchiati e migliorare la qualità degli embrioni. È quanto suggerisce una recente revisione cinese, pubblicata su Frontiers in Cell and Developmental Biology.

Il lavoro di ricerca

Sono state considerate quasi 80 pubblicazioni che hanno indagato la possibile relazione fra coenzima Q10 (CoQ10), una molecola antiossidante, ovvero un composto liposolubile essenziale per la produzione di adenosina trifosfato (ATP), la principale sorgente energetica della cellula, e l’interazione con il sistema riproduttivo femminile. Dall’analisi di studi di laboratorio in vitro sui meccanismi cellulari come anche di studi clinici su donne sottoposte a trattamenti per la fertilità (studi preclinici e clinici sull’uomo) sembra emergere che l’integrazione nella dieta di questa sostanza possa contribuire a migliorare la funzione ovarica e la qualità di ovociti ed embrioni, favorendo quindi la salute mitocondriale e contrastando lo stress ossidativo.

Si potrebbe dunque ipotizzare che il CoQ10 possa rappresentare una strategia terapeutica a supporto delle fertilità, identificata come l’incapacità di concepire naturalmente nonostante ripetuti e prolungati tentativi, in particolari contesti. Ad esempio in donne in età più avanzata, in coloro che presentano una scarsa riserva ovarica o in caso di alcune patologie come la sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) o la malattia infiammatoria pelvica. Una potenzialità, quella del CoQ10, che potrebbe rispondere a un problema di salute globale in crescita: si stima infatti che l’infertilità riguardi ad oggi il 17,5% della popolazione adulta, legato alle donne prevalentemente alla scarsa qualità degli ovociti (ovuli).

Gli ovociti sono centrali elettriche cellulari, ricche di mitocondri, presenti in misura maggiore rispetto a qualsiasi altra cellula del corpo, in cui la riserva energetica sarebbe il fattore essenziale per alimentare la maturazione degli ovociti, la fecondazione e le fasi iniziali dello sviluppo embrionale. Con l’avanzare dell’età, tuttavia, il numero e l’efficienza dei mitocondri diminuiscono, di conseguenza anche il “potere” energetico risultante, che unito all’aumento del danno cellulare indotto dallo stress ossidativo, impatterebbe sulla qualità degli ovociti, e tassi più elevati anche di anomalie cromosomiche e minori possibilità di successo della gravidanza.

Le attuali opportunità terapeutiche

Le tecnologie di assistenza alla fertilità, come la fecondazione in vitro (FIV), seppure potenzialmente efficaci, si legano a importanti tassi di successo a causa della qualità biologica dei gameti non sempre ottimale. Da qui l’interesse della ricerca a identificare soluzioni e strategie di intervento in grado di proteggere e ringiovanire l’ovocita a livello cellulare così da mitigare la crescente crisi della fertilità e salvaguardare le generazioni future, in un contesto di generale invecchiamento della popolazione.

Tra le possibili opportunità emerge anche il CoQ10, di cui è stato nel presente studio è stato indagato il duplice ruolo sia di facilitatore della produzione di energia sia di potente antiossidante che neutralizza le specie reattive dell’ossigeno (ROS), altamente dannose. Sebbene il CoQ10 sia sintetizzato naturalmente dall’organismo e possa essere ottenuto da fonti alimentari come pesce grasso e frutta secca, la sua produzione endogena diminuisce con l’età. Le prime evidenze sembrano postulare che il CoQ10 possa contribuire a “modulare” gli effetti dell’invecchiamento ovarico e la scarsa qualità degli ovociti, migliorando la funzione mitocondriale. In particolare sfruttando vie chiave come SIRT1 e PGC-1α, il CoQ10 contribuirebbe a ripristinare l’apporto energetico dell’ovocita, fondamentale per il suo sviluppo.

Le evidenze preliminari

Un importante studio clinico randomizzato controllato (RCT) condotto su giovani donne con scarsa riserva ovarica sembra rilevare che una integrazione con CoQ10 possa favorire un numero maggiore di ovociti recuperati, migliori tassi di fecondazione e più embrioni di alta qualità, non osservate invece in caso di una somministrazione placebo. In particolare, il tasso di trasferimenti embrionali falliti a causa di uno scarso sviluppo embrionale sarebbe diminuito significativamente nel gruppo CoQ10, passando dal 22,89% all’8,33%.

Tuttavia la revisione, così come altri studi, non farebbe osservare differenze significative nei tassi finali di gravidanza clinica o di nati vivi, suggerendo che, sebbene il CoQ10 migliori i marcatori intermedi, il suo effetto sul risultato finale richiede ulteriori ricerche. Inoltre la revisione evidenzia che in donne con PCOS, l’integrazione di CoQ10 ha migliorato l’equilibrio ormonale e i marcatori metabolici. Tali dati sarebbero supportati anche da studi di laboratorio in vitro e preclinici: ad esempio una ricerca sperimentale avrebbe fatto osservare miglioramenti dei tassi di maturazione, aumentati dal 48,9% al 75,7%, in terreni di coltura arricchiti con CoQ10.

Pare, inoltre, che i benefici del CoQ10 possono essere potenziati quando utilizzato in combinazione con altri trattamenti: ad esempio, con vitamina E e interventi non farmacologici, come la stimolazione elettrica transcutanea dei punti di agopuntura. Infine, gli studi hanno dimostrato che l’integrazione di CoQ10 può contrastare direttamente l’invecchiamento ovarico, mitigare la disfunzione mitocondriale e ridurre il danno al DNA degli ovociti.

Gli sviluppi futuri

Saranno necessarie ulteriori ricerche per definire dosaggi ottimali e specifici per ogni paziente, sebbene sia stata postulata, in funzione dei dati della revisione, un dosaggio d’uso di 200 mg/die per le donne sottoposte a fecondazione in vitro standard e una dose più elevata di 600 mg/die per coloro con riserva ovarica ridotta, fissando un limite massimo di sicurezza generale per l’uomo di 1.200 mg/die, a causa di possibili effetti collaterali oltre questa soglia quali disturbi gastrointestinali. Inoltre dovrà essere valutata la durata ottimale dell’integrazione e la sicurezza in gravidanza e allattamento.

Fonte

Jiang Y, Han Y, Qiao P et al. Exploring the protective effects of coenzyme Q10 on female fertility. Frontiers in Cell and Developmental Biology, 2025, Volume 13. Doi. https://doi.org/10.3389/fcell.2025.1633166