Prenderà il via nel 2017, a Roma, il primo corso di laurea in Chiropratica, in Italia. La Facoltà, unica in Italia per questa disciplina, è organizzata dalla Life University di Marietta (Georgia) in collaborazione con l’Associazione Italiana Chiropratici e con l’Università degli Studi Link Campus University, che ospiterà il corso di laurea nella propria sede di Roma. Il corso di studi prevede un triennio propedeutico, di materie di base, più quattro anni di chiropratica. La scuola è privata e il titolo conseguito sarà americano.
“È il coronamento di un sogno – dichiara il dottor John Gordon Williams, presidente dell’Associazione Italiana Chiropratici – Life University porterà in Italia tutta la propria esperienza, che negli anni le ha consentito di divenire l’università più prestigiosa e qualificata nell’universo della chiropratica.” Fino ad oggi per diventare Chiropratico era necessario emigrare all’estero per seguire i corsi universitari, oggi sarà possibile farlo nel nostro Paese. Il percorso di studi in tutto il mondo prevede almeno cinque anni di università.
La Chiropratica ha origine alla fine dell’Ottocento e secondo la definizione dell’Oms è una professione sanitaria dedita alla diagnosi, al trattamento e alla prevenzione dei disturbi del sistema neuromuscoloscheletrico e degli effetti di tali disturbi sullo stato di salute generale; grande importanza è attribuita alle tecniche manuali, che comprendono la correzione e la manipolazione articolare, con particolare attenzione alla sublussazione.
“La ricaduta che avrà il corso di laurea sarà ampiamente positiva. Si pensi che solo negli Stati Uniti esercitano oltre 80.000 chiropratici, cioè un dottore ogni 4.000 abitanti. In Italia una simile proporzione porterebbe nell’arco di qualche anno ad avere alcune migliaia di professionisti qualificati, con una notevole e benefica ricaduta sulla salute pubblica e sull’occupazione”.
In Italia l’art. 2 della legge 244 del 2007 ha definito la Chiropratica professione sanitaria primaria e istituito il registro dei chiropratici. La mancata attuazione, ad oggi, del suddetto articolo esplica i suoi effetti sulla possibilità dei chiropratici laureati all’estero di poter esercitare la professione in Italia e per i cittadini italiani di essere assistiti da professionisti adeguatamente preparati.
Chiara Romeo