La tipologia di dieta conta, soprattutto quella intrapresa nell’infanzia che potrebbe influenzare lo “status” delle arterie in adolescenza.

Un recente lavoro inglese, della Bristol Medical School dell’Università di Bristol, pubblicato sul British Journal of Nutrition sembra dimostrare che bambini che seguivano diete ipercaloriche e povere di fibre all’età di 7 e 10 anni, rispetto a coetanei che consumavano cibi meno calorici, avevano maggiore propensione a sviluppare arterie più rigide in età adolescenziale.

Restano un problema mondiale

Le malattie cardiovascolari, caratterizzate da precoci alterazioni subcliniche, soprattutto a riguardo delle proprietà funzionali e strutturali delle arterie, rappresentano ad oggi la principale causa di morte a livello globale.

Proprio la perdita di elasticità delle arterie è un importante parametro per monitorare precoci danni funzionale a livello vascolare, associato anche a infiammazione e ipertensione.

Problema che non è solo legato, come nell’intendimento comune a popolazione adulta e senior; l’alterazione arteriosa comincia da bambini, stimolata anche da uno scorretto stile alimentare.

Lo rileva un recente studio inglese che ha voluto indagare se e quali modelli alimentari occidentali (DP) potessero essere predittivi di disfunzione vascolare, indicando di conseguenza eventuali strategie preventive in specifici target di popolazione.

L’indagine

Ha preso in esame la possibile relazione tra la qualità della dieta infantile e la rigidità e lo spessore delle arterie sviluppata durante l’adolescenza/prima età adulta su un campione di oltre 14 mila ragazzini e ragazzine, afferenti all’Avon Longitudinal Study of Parents and Children (ALSPAC), di cui si disponevano dati dietetici all’età di 7, 10 e 13 anni e almeno due misure delle funzione vascolare: la rigidità arteriosa misurata utilizzando velocità dell’onda del polso (PWV) e lo spessore della parete arteriosa calcolata sullo spessore intima-media carotideo (cIMT). Questi due ultimi parametri disponibili all’età di 17 e/o 24 anni.

La qualità della dieta (DQ) è stata valutata su cinque modelli alimentari: la dieta mediterranea per bambini (C-rMED), la dieta anti-infiammatoria per bambini (C-DIS), la dieta DASH (Dietary Approaches to Stop Hypertension) e una dieta basata sulla guida Eatwell per bambini (C-EWG).

I risultati

È emerso che un modello dietetico obesogeno, caratterizzato da cibi maggiormente calorici, ricchi di grassi e zuccheri consumati nell’infanzia fra 7 e 10 anni, era correlato ad un aumento della rigidità arteriosa, mentre diete di tipo mediterraneo e/o antinfiammatorie, quindi contenenti alimenti quali frutta e verdura, noci, semi, spezie e frutti di mare, perseguite nello stesso arco temporale erano indicative di minore rigidità arteriosa nell’adolescenza.

Ciò evidenzia l’importanza di stabilire abitudini alimentari sane nelle prime fasi della vita a protezione di danni vascolari futuri.

Allo stesso modo, una dieta con più nutrienti antinfiammatori seguita a 10 anni di età era associata alla riduzione della rigidità arteriosa a 17 anni.

I dati dello studio e gli autori sottolineano, in conclusione, l’importanza di impostare una dieta corretta fin dalle prime fasi della vita a tutela della salute delle arterie e della rigidità delle stesse, elemento predittivo di future malattie cardiovascolari.

La dieta, quindi, avrebbe un alto valore preventivo, con benefici sensibili ottenibili quasi a costo zero, almeno in termine di sacrifici nutrizionali.

Fonte

Buckland G, Northstone K, Emmett PM ed al. Associations of childhood diet quality scores with arterial stiffness and carotid artery intima-media thickness in adolescence/early adulthood: findings from the ALSPAC cohort. British Journal of Nutrition, 2024. Doi: https://doi.org/10.1017/S0007114523002763