Disturbi gastro-intestinali, mal di testa, emicrania, eruzioni cutanee di varia natura, asma, difficoltà respiratorie, nausea, palpitazioni, vertigini, spesso accompagnati da arrossamento, sensazioni di bruciore, gonfiore. Sono sintomi e reazioni comuni alla gran parte delle allergie, compresa quella all’istamina, quest’ultima dovuta alla mancata degradazione della sostanza da parte dell’enzima diaminossidasi (DAO).

La diagnosi differenziale? Il tempo di insorgenza dei sintomi, dopo circa 45 minuti dall’ingestione di specifici cibi. Corretti comportamenti alimentari possono dunque contenere/prevenire l’insorgenza dei sintomi.

Cosa evitare a tavola e cosa consumare? Lo spiega il nuovo libro “La dieta ipoistaminica” del dottor Davide Iozzi, edito da Tecniche Nuove Libri.

Il libro nasce da un’esigenza educazionale sul corretto approccio alla problematica da parte di medici e pazienti, soprattutto in merito a scelte nutrizionali: un aiuto prezioso nella gestione delle allergie. «Dopo la diagnosi ospedaliera – spiega Iozzi – ai pazienti non viene consigliata una visita nutrizionale, con il risultato che gli allergici, lasciati allo sbando, si lanciano nel fai-da-te, cercando su internet dove spesso si scontrano con informazioni contrastanti, poco aggiornate, e non in grado di migliorare la condizione di salute. La dieta ipoistaminica presentata nel libro è indicata per tutti gli allergici, dal momento che abbassa la quantità di istamina alimentare introdotta, ma anche a chi soffre di disturbi intestinali, in quanto evita l’insorgenza di fastidiosi fenomeni di dilatazione e aria intestinale che possono risultare anti-estetici o, in alcuni soggetti, persino dolorosi».

L’importanza della dieta

L’eccessiva introduzione di istamina alimentare in soggetti con allergia spesso (com)porta il frequente ricorso a farmaci (antistaminico e cortisone). Limitare l’assunzione di istamina per via alimentare, soprattutto nel periodo delle fioriture (marzo-maggio e agosto-settembre) è, dunque, la prima azione per contrastare i sintomi.

«L’attenzione a una dieta ipoistaminica – prosegue Iozzi – è di particolare importanza in bambini allergici, poiché in età pediatrica le reazioni allergiche rappresentano la più comune causa di accesso al pronto soccorso. Per un genitore è dunque fondamentale conoscere gli alimenti da evitare, sia per limitare la gravità della sintomatologia, sia per evitare l’innesco di processi di autolimitazione alimentare, particolarmente comuni negli adolescenti».

  • Sono da evitare: pomodori, peperoni, patate, melanzane e le solanacee in genere, frutti di mare (cozze, vongole), crostacei (ad esempio gamberetti), tonno, sgombro, frutta secca, funghi e alcolici (soprattutto il vino rosso).
  • Sono consigliati: carni bianche, insalate, alcuni pesci meno reattivi come orata, nasello, pesce persico e rana pescatrice, frutta tra cui mele e mirtillo nero (da evitare invece banana e agrumi), cereali tranne mais, segale e derivati della soia.

Valore aggiunto del libro, l’elenco di molti alimenti da non consumare e tre diversi menù dedicati: per l’allergico in generale, per l’allergico al Nichel solfato e per celiaci o allergici al polline delle graminacee.

Take Home Message

Il libro si rivolge a medici, pazienti e farmacisti cui lascia preziose indicazioni, sottolineate a conclusione dal dottor Iozzi:

    • al medico: esiste un’alimentazione specifica per chi soffre di problematiche allergiche. La dieta ipoistaminica, essendo a basso contenuto di alimenti reattivi è consigliata anche in caso di problematiche intestinali croniche, quali reflusso, aerofagia, crampi, etc.
    • al paziente: l’eccessiva produzione di aria o dolore intestinale dopo l’assunzione di alcuni alimenti può essere dovuta all’consumo eccessivo di istamina. Non serve autolimitare la propria alimentazione, fare una dieta privativa o cercare diete fai-da-te sul web; è sufficiente modificare le proprie scelte alimentari.
    • al farmacista: la dieta ipoistaminica può essere considerata una dieta da pancia piatta, essendo l’istamina alimentare una delle più frequenti cause di gonfiore addominale e aerofagia. È da consigliare in presenza di clienti che lamentano tali problematiche e nei soggetti allergici di tutte le età.