Una precoce terapia domiciliare a base di farmaci antinfiammatori non steroidei (NSAIDs, Fans) può ridurre il numero di ospedalizzazioni e la durata dei sintomi/malattia in pazienti con Covid-19 in forma lieve-moderata? Per rispondere a questo quesito un gruppo di ricercatori italiani, dell’Università Federico II di Napoli e di altri enti campani, ha avviato uno studio che è stato pubblicato sull’American Journal of Biomedical Science & Research.

Lo studio

Un gruppo di ricercatori campani ha condotto uno studio osservazionale retrospettivo multicentrico, analizzando i dati di 966 italiani non vaccinati, di età superiore a 18 anni, affetti da forme di Covid-19 lievi-moderate al fine di valutare il possibile impatto derivante dall’avvio più o meno precoce di una terapia domiciliare con NSAIDs (Fans, antinfiammatori non steroidei) sulla malattia, in termini di riduzione della durata dei sintomi e degli accessi/ricoveri ospedalieri.

I partecipanti, di cui 539 donne di età media 45±14 anni, sono stati suddivisi in due gruppi. Il primo, di 561 pazienti, è stato avviato all’assunzione della terapia entro le 72 ore dall’esordio dei sintomi, il secondo, composto da 405 pazienti, ha iniziato il trattamento più tardivamente, dopo 72 ore dall’insorgenza delle manifestazioni.

Tutti, indipendentemente dal momento di assunzione, hanno ricevuto una terapia con Fans così strutturata:

  • Ibuprofene 40%,
  • Aspirina 26%,
  • Indometacina 18%,
  • Nimesulide 11%,
  • Ketoprofene 5%.

Se appropriato e in caso di peggioramento dei sintomi è stato somministrato cortisone e/o una dose profilattica di eparina a basso peso molecolare e/o antibiotici.

Dai 966 pazienti, è stato poi selezionato un sottogruppo di 339 pazienti over 50, età media 60±9 anni, di cui 183 donne, a loro volta suddivisi in due gruppi. 190 pazienti sono stati sottoposti a trattamento entro le 72 ore e un secondo, di restanti 149 pazienti, che hanno ricevuto la terapia più tardivamente rispetto all’esordio dei sintomi.

I risultati

Le evidenze mostrano una significativa riduzione nel numero di ospedalizzazioni, rispettivamente del 68 e 63%, in pazienti appartenenti al gruppo 1 rispetto al gruppo 2 sulla totalità dei pazienti (13 vs 41, p<0.0001) sia nel sottogruppo degli over-50 (9 vs 24, p<0.001). Inoltre è stato possibile osservare una riduzione anche della durata dei sintomi da 15 a 11 giorni sulla totalità dei pazienti e da 16 a 11 giorni nel gruppo di età più avanzata. Non si sono registrate ospedalizzazioni in caso di terapia precoce con Indometacina e Nimesulide. Infine, sono stati registrati 6 decessi in pazienti ospedalizzati, di cui 5 nel gruppo 2 e 1 nel gruppo 1, tutti in pazienti over 50.

In conclusione, tornando al quesito iniziale: “Una precoce terapia domiciliare a base di farmaci antinfiammatori non steroidei (NSAIDs, FANS) può ridurre il numero di ricoveri ospedalieri e la durata dei sintomi/malattia in pazienti con Covid-19 in forma lieve-moderata?” sì, è possibile come confermano i dati emersi.

Fonte:

  • Fazio S, Grimaldi S, D’Emilio M et al. COVID-19 early treatment with non-steroidal anti-inflammatory drugs reduces hospitalization and symptom duration. American Journal of Biomedical Science & Research, 2022, 16(1). AJBSR.MS.ID.002197. DOI: 10.34297/AJBSR.2022.16.002197