L’Italia sta affrontando un cambiamento profondo nel proprio panorama infettivologico. L’incremento delle temperature e la maggiore diffusione di vettori come le zanzare stanno facilitando la comparsa di casi autoctoni di arbovirosi, in particolare Chikungunya, Dengue e West Nile Virus. Non si tratta più soltanto di infezioni importate da viaggiatori internazionali: i focolai si sviluppano sempre più spesso sul territorio nazionale, come confermato dalle recenti segnalazioni in regioni quali Emilia-Romagna, Veneto, Lombardia, Toscana e Lazio.
Il ruolo cruciale del Medico di Medicina Generale
In questo nuovo contesto, il Medico di Medicina Generale (MMG) rappresenta il primo presidio di rilevazione clinica e di contenimento. Le arbovirosi spesso si presentano con sintomi aspecifici – febbre, cefalea, mialgie e artralgie – che possono essere facilmente sottovalutati. È quindi fondamentale che il MMG sia preparato a formulare un sospetto clinico tempestivo, da confermare tramite i Centri di riferimento, soprattutto nei pazienti fragili.
La Società Italiana dei Medici di Medicina Generale e delle Cure Primarie (SIMG) ha annunciato la propria disponibilità a collaborare con l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) per sviluppare percorsi formativi specifici per i medici di famiglia, con l’obiettivo di aggiornare le competenze cliniche e rafforzare il sistema di sorveglianza territoriale.

Una rete di sorveglianza territoriale potenziata
Come sottolineato dal Presidente SIMG, Alessandro Rossi, «il medico di famiglia è il primo osservatore sul territorio» e, in quanto tale, può intercettare i casi sospetti in modo precoce. SIMG è pronta a mettere in campo una rete di medici sentinella formati, sull’esempio positivo dell’esperienza di RespiVirNet, il sistema di monitoraggio dell’influenza. L’obiettivo è attivare una sorveglianza capillare ed efficace per la diagnosi precoce e il contenimento dei focolai di arbovirosi.
L’importanza della diagnosi precoce secondo l’ISS
La tempestività nella diagnosi è cruciale, come ribadito da Anna Teresa Palamara, Direttore del Dipartimento di Malattie Infettive dell’ISS. In particolare, per Chikungunya e Dengue, il ruolo del MMG è decisivo: queste infezioni si trasmettono da persona a persona tramite zanzare infette, a differenza del West Nile Virus. Riconoscere subito i sintomi consente di evitare la propagazione del virus nella comunità. In quest’ottica, l’ISS auspica una diffusione capillare della capacità diagnostica, a partire proprio dai medici di medicina generale.

Il modello virtuoso dell’Emilia-Romagna
Un esempio incoraggiante proviene dall’Emilia-Romagna, dove un medico di famiglia ha diagnosticato tempestivamente un caso di Chikungunya in provincia di Piacenza, contribuendo all’immediato contenimento del focolaio. Federico Gobbi, Direttore Scientifico dell’IRCCS Sacro Cuore Don Calabria di Negrar, ha sottolineato il valore di questo intervento, rimarcando la necessità di sensibilizzare tutta la classe medica sull’inserimento delle arbovirosi autoctone tra le ipotesi diagnostiche.

Una sfida condivisa
Affrontare le arbovirosi emergenti richiede una sinergia tra istituzioni sanitarie, ricerca scientifica e medicina territoriale. SIMG si impegna a fornire strumenti formativi e di supporto clinico per permettere ai MMG di svolgere appieno il loro ruolo strategico nella protezione della salute pubblica.


