La sepsi resta ad oggi ancora una delle principali cause di decesso nei pazienti critici, a seguito dell’importante danno acuto, prevalentemente a livello renale indotto dalla condizione stessa. A fianco delle attuali terapie di supporto, sono allo studio ulteriori opzioni che possano contrastare gli importanti effetti settici: tra questi l’astragaloside IV e l’astragalo, dalle spiccate proprietà antinfiammatorie. Le evidenze in un lavoro di ricerca cinese, pubblicato su Current Pharmaceutical Design (“Astragaloside IV Protects Sepsis-induced Acute Kidney Injury by Attenuating Mitochondrial Dysfunction and Apoptosis in Renal Tubular Epithelial Cells”).

La sepsi

Alla base della patologia vi è una risposta abnorme all’infezione con un sensibile aumento dell’infiammazione da un lato e una importante immunosoppressione dall’altro. A seguito del fenomeno si innesca una disfunzione cellulare e d’organo, in prevalenza a carico di reni, polmoni e intestino. L’infiammazione porta, a cascata, all’eccessiva attività di NF- kappaB, il fattore di trascrizione con un ruolo primario nella regolazione della risposta immunitaria, nell’infiammazione, nella proliferazione cellulare, nell’apoptosi e nel cancro; questo è causa della massiccia morte di macrofagi, cellule immunitarie altamente differenziate nei vari tessuti dell’organismo, svolgendo un ruolo di “spazzini del corpo umano”. Impoveriti in numero, i macrofagi sopravvissuti non sono sufficienti e in grado di eliminare le infezioni batteriche, tanto più che i macrofagi, iperattivati in un contesto di sepsi, rilasciano citochine pro-infiammatorie in eccesso, tra cui IL-1beta, IL-6, TNF-alfa, che concorrono al danno organico e alla morte.

Evidenze dalla letteratura dimostrerebbero che l’eccessiva infiammazione può contribuire alla soppressione immunitaria nella sepsi, inducendo l’apoptosi delle cellule immunitarie. Dall’altro sembra che l’inibizione dell’attività di NF- kappaB possa ridurre efficacemente anche l’apoptosi cellulare. NF- kappaB si qualifica dunque come un importante bersaglio terapeutico per la sepsi e le malattie infiammatorie.

L’astragaloside IV (AS-IV)

È una saponina naturale, potenzialmente in grado di ridurre il danno renale, almeno secondo un recente studio cinese, di laboratorio, che ha voluto indagare la capacità della sostanza di attenuare la disfunzione mitocondriale e l’apoptosi nelle cellule epiteliali tubulari renali, ma anche comprenderne i meccanismi sottostanti.

Lo studio è stato condotto su topi che sono stati divisi in quattro gruppi (n=6): sham+soluzione salina, CLP+soluzione salina, CLP+ASIV-basso dosaggio (5 mg/kg), CLP+AS-IV-alto dosaggio (10 mg/kg). Dopo 6 ore o 24 ore dal trattamento, le lesioni renali sono state valutate in relazione a specifici parametri del sangue, proteine e con un esame istopatologico. L’immunoistochimica e l’ELISA, test di immunoassorbimento enzimatico, sono stati utilizzati per esaminare la funzione renale.

Da tali indagini si è potuto osservare che l’AS-IV migliora la vacuolizzazione renale, riduce il danno ossidativo, risultati notevolmente mitigati nel gruppo di topi trattato con AS-IV in dosaggio di 10 mg/kg. I dati sperimentali, dunque, sembrerebbero dimostrare la capacità e potenzialità di AS-IV di proteggere dal danno tubulare renale indotto dalla sepsi alleviando le maggiori implicazioni correlate.

Fonte:

  • Feng M, Lv J, Zhang C, Chen D, Guo H, Tu Y, Su L, Wang Z. Astragaloside IV Protects Sepsis-induced Acute Kidney Injury by Attenuating Mitochondrial Dysfunction and Apoptosis in Renal Tubular Epithelial Cells. Curr Pharm Des. 2022;28(34):2825-2834.