Vivavoce diventa punto di riferimento contro balbuzie, disturbi del linguaggio e dell’apprendimento

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di Tiziana Azzani

Il centro Vivavoce di Milano apre i suoi orizzonti e diventa punto di riferimento non solo per la balbuzie, ma anche per disturbi del linguaggio e disturbi specifici dell’apprendimento

Il Centro Vivavoce di Milano è nato quasi 10 anni fa come centro specializzato nella cura della balbuzie, grazie all’intuizione e impegno di Giovanni Muscarà, ex balbuziente, che ha trasformato la sua esperienza e la sua lotta alla balbuzie in un metodo, recentemente validato, per affrontare e risolvere questo tipo di disturbo del linguaggio: il metodo Muscarà. Il centro ha aperto i suoi orizzonti ed è diventato punto di riferimento non solo per la balbuzie, ma anche per i disturbi del linguaggio e i disturbi specifici dell’apprendimento.  A questa evoluzione si associa il cambio di sede: la struttura si è spostata vicino alla Stazione Centrale di Milano, per migliorare l’accessibilità del centro da parte degli utenti.

Che cos’è la balbuzie

“Con il termine balbuzie, in inglese stuttering”,  spiega Giovanni Muscarà, “si intende un’involontaria ripetizione dei suoni, che spesso include anche anormali esitazioni o pause dell’eloquio o il prolungamento di alcuni suoni, comunemente le vocali”. A causa del suo impatto più evidente sulla fluenza verbale, la balbuzie viene comunemente inserita tra i disturbi del linguaggio. È molto diffusa in età scolare e interessa in Italia circa un milione di persone, di cui 150.000 minori, condizionando quindi gli adulti.

“La balbuzie”, spiega Pasquale Cannatelli, direttore sanitario Vivavoce, “è un disturbo riconosciuto, tanto da essere inserito nel Manuale di Classificazione Internazionale delle Malattie, lo strumento che riporta in modo sistematico e secondo precise regole, la nomenclatura delle diagnosi, dei traumatismi, degli interventi chirurgici e delle procedure diagnostiche e terapeutiche. Purtroppo, ad oggi, il riconoscimento della balbuzie è solo istituzionale, dal momento che non è inserita nei Livelli Essenziali di Assistenza. Questo comporta che i costi necessari a intraprendere un percorso terapeutico sono a carico del paziente o della sua famiglia“. Occorre però precisare che fino alla maggiore età, i ragazzi balbuzienti possono intraprendere percorsi di riabilitazione logopedica, all’interno del Ssn.

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Metodo MRM-S per la balbuzie, approccio multidisciplinare

“La balbuzie nell’88% dei casi regredisce naturalmente entro i 6 anni di età”,  aggiunge Valentina Letorio, psicologa e responsabile dell’Area Psicologia del Centro. “Negli altri casi, le manifestazioni sono molto variabili e si presentano in forme diverse in termini di frequenza, durata e manifestazioni. Data la complessità di questo disturbo, che vede l’interazione di fattori motori, linguistici, cognitivi, affettivi e comportamentali, per combatterla è necessario in realtà un approccio multidisciplinare. Da questo nasce il percorso rieducativo di Vivavoce che si basa sul Metodo MRM-S (Muscarà Rehabilitation Method for Stuttering), che non si limita a insegnare rimedi per evitare la balbuzie o ad analizzare il problema puramente dal punto di vista psico-emotivo, ma che prevede un lavoro di rieducazione della persona nella sua totalità e unicità, dal controllo motorio per la produzione del suono alla gestione del linguaggio in contesti di ansia e stress”.

Dalla balbuzie ai disturbi del linguaggio e dell’apprendimento

“L’esperienza sulla balbuzie maturata in questi anni”, spiega Muscarà, “ci ha consentito di approfondire le conoscenze anche su altri aspetti del linguaggio e dell’apprendimento. Da questo momento l’esperienza del team qualificato e multidisciplinare, costituito da psicologi, logopedisti, fisioterapisti, verrà messa a disposizione anche per gli altri disturbi del linguaggio e quelli dell’apprendimento”.

I disturbi del linguaggio e dell’apprendimento sono molto diffusi. Secondo i dati Istat presentati a gennaio 2019, circa il 20% dei bambini con un sostegno a scuola presenta un disturbo del linguaggio e il 19% un disturbo dell’apprendimento.

“I disturbi del linguaggio compaiono e sono più frequenti in età prescolare (8%) e tendono a risolversi spontaneamente in età scolare in circa la metà dei casi”,  commenta Valentina Letorio. “Nel caso dei disturbi dell’apprendimento, quali dislessia, disortografia, disgrafia e discalculia, esistono percorsi diagnostici precisi, test standardizzati e una legge a supporto dei ragazzi che ne soffrono. A tutela del diritto allo studio, la norma prevede nuove metodologie didattiche e la formazione specifica dei docenti. Per quanto riguarda i disturbi specifici del linguaggio, benché esistano adeguati strumenti di valutazione, non è così evidente quale sostanziale differenza ci sia tra un test e l’altro per misurare uno stesso parametro e permangono lacune assistenziali“.

Gallera:  necessario individuare percorsi personalizzati

“La balbuzie, i disturbi del linguaggio e dell’apprendimento”,  sottolinea l’assessore al Welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera,  “meritano un’attenzione particolare e specifica soprattutto perché coinvolgono i giovani in un momento particolare della crescita e della loro fase evolutiva. L’azione del centro medico Vivavoce è importante proprio per l’individuazione di percorsi personalizzati e diretti. Pur non essendo questo disturbo considerato a livello nazionale un Livello Essenziale di Assistenza, Regione Lombardia riesce comunque a garantire una serie di azioni mirate; tuttavia è mia intenzione creare e definire una rete delle strutture di eccellenza, come questa, nell’ambito riabilitativo al fine di mettere a sistema le conoscenze e assicurare ai cittadini le cure migliori”.

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