Bifidobacterium: effetti antitumorali

Non solo “buoni” e efficaci per riequilibrare la flora batterica intestinale, rinforzare il sistema immunitario, migliorare la digestione e aiutare a contrastare alcune problematiche come diarrea da antibiotici, sindrome dell’intestino irritabile, allergie e infezioni, favorendo benessere all’intero organismo. Alcuni probiotici, e in particolare i Bifidobacterium, agiscono in prevenzione nell’allontanare il rischio di insorgenza di alcuni tumori o supportare le terapie oncologiche. È quanto suggerisce un lavoro su Oncotarget, della Thomas Jefferson University, Stati Uniti.

Le “nuove” potenzialità del Bifidobacterium

Da sempre è riconosciuta un’azione digestiva, quando presenti in alimenti fermentati e integratori intestinale, ma recenti evidenze mostrano anche alcune potenzialità in ambito oncologico, sia nella prevenzione di alcune forme tumorali ad esempio del colon, dei polmoni, del seno e dello stomaco sia nel potenziare l’efficacia terapeutica dei trattamenti correlati, attualmente impiegati: chemioterapia, immunoterapia e radioterapia, con una azione anche sulla riduzione degli effetti avversi.

Tali azioni sarebbero riconducibili ai meccanismi attivati dai bifidobatteri: una azione sulle diverse vie di segnalazione immunomodulanti e infiammatorie, che potenzialmente favorisce la soppressione della crescita tumorale, la regolazione delle molecole di segnalazione coinvolte nella promozione dell’apoptosi, non ultimo quella di diversi microRNA.

Inoltre, secondo gli autori, le proprietà antitumorali dei bifidobatteri potrebbero derivare anche dalla loro capacità di detossificare i cancerogeni e trasformare gli elementi della dieta, facendo riemergere in maniera cruciale il ruolo della componente alimentare, come noto in grado di influenzare la composizione del microbiota intestinale, quindi la prevalenza del bifidobatterio nell’intestino. Quindi la maggiore presenza, stando alle premesse, sarebbe il “legame” con un possibile potenziamento delle capacità antitumorali.

L’effetto modulante della funzione immunitaria che si esplica sia attraverso una riduzione dei livelli dell’infiammazione e i rispettivi biomarcatori sia il supporto dell’attività delle cellule immunitarie che targettizzano i tumori: in sinergia, queste due azioni, agiscono in positivo sulle quindi risposte antinfiammatorie.

Potenzialità che sarebbero riconosciute a specifici ceppi, come B. longum e B. breve. Altri ceppi di Bifidobacterium sarebbero in grado di diminuire le citochine pro-infiammatorie, come Tnf-α, IL-6 e IL-1β, aumentando di contro quelle anti-infiammatorie, come IL-10, IL-4 e IL-5, secondo una azione sinergica.

L’azione anticancerogena

Tale potenzialità si estenderebbe anche alla capacità del Bifidobacterium di agire positivamente su alcuni agenti cancerogeni esterni, derivanti ad esempio da dieta e dall’ambiente, inibendo l’attività di enzimi batterici che trasformano i procarcinogeni, quindi sostanze che di per sé non causerebbero lo sviluppo di un tumore, ma che diventano agenti cancerogeni un volta che hanno subito una trasformazione metabolica (bioattivazione) nell’organismo, in carcinogeni. Cioè agenti chimici, fisici, o biologici, come amianto, fumo, alcol, alcune radiazioni, virus, che agiscono a distanza di anni dall’esposizione sull’alterazione della cellula. Ad esempio alcuni ceppi sarebbero in grado di legarsi alle nitrosamine, noti composti chimici organici potenzialmente cancerogeni, facilitandone l’eliminazione. Inoltre, il bifidobacterium sarebbe anche un regolatore l’apoptosi, sopprimendo i geni che promuovono la crescita tumorale e aumentando le molecole che innescano la morte delle cellule cancerose.

Il ruolo della dieta

Alimenti ricchi di fibre alimentari, contenenti soprattutto inulina e oligosaccaridi come aglio, cipolle o porri, possono aiutare ad aumentarne i livelli di Bifidobacterium nell’intestino. Inoltre, questo probiotico produrrebbe anche metaboliti importanti come gli acidi grassi a catena corta, tra cui il butirrato, che esercitano una significativa azione antitumorale. Ulteriori studi potranno aiutare a comprendere le modalità di azione di ceppi specifici di Bifidobacterium su specifici di cancro, consentendo lo sviluppo di approcci personalizzati con l’utilizzo di ceppi probiotici alle caratteristiche e risposte della malattia.

Fonte
Do H, Asiamah E, Olorife M et al. Mechanism of anticancer action of bifidobacterium: Insights from gut microbiota. Oncotarget, 2025, 16:818-833. Doi: https://doi.org/10.18632/oncotarget.28779

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here