Ipocolsterolemizzante. Sono le ultime e interessanti propriotà riferita alla Capsella bursa pastoris, erba già nota, impiegata con altri effetti, ad esempio nel trattamento di sanguinamenti esterni o interni, come ematuria o contro forme di diarrea e nella medicina tradizionale cinese e giapponese anche a fini diuretici e ipotensivi.
Un recente studio coreano, pubblicato di Foods, sembra rilevarne anche la capacità di inibire il meccanismo di azione della PCSK9, un enzima che regola la degradazione del recettore LDL per il colesterolo.
Una condizione diffusa
Secondo gli ultimi dati del Progetto Cuore, resi disponibili dall’Istituto Superiore di Sanità, solo in Italia il 21% degli uomini e il 23% delle donne adulti è ipercolesterolemico, con cioè colesterolemia totale uguale o superiore a 240 mg/dl o è in trattamento specifico, mentre il 37% degli uomini e il 34% delle donne è border line con colesterolemia totale compresa fra 200 e 239 mg/dl; dati che si elevano al 24% degli uomini e il 39% delle donne per l’ipercolesterolemici e al 36% degli uomini e il 38% delle donne border line fra la popolazione anziana. Con i noti rischi che la condizione può indurre a livello cerebrovascolare.
Sono necessarie, pertanto, misure di intervento e la scienza sta valutando opzioni anche diverse dalla medicina tradizionale/terapia farmacologica, ad esempio il ricorso a rimedi naturali. Emerge fra le possibili opportunità la Capsella bursa pastoris, almeno da evidenze di studi sperimentali (di laboratorio).
Un inibitore naturale
Ricercatori coreani hanno indagato il meccanismo di mediazione dell’estratto etanolico di Capsella bursa-pastoris (CBE), contenente 17,5 milligrammi di icaritina per chilogrammo di estratto, e icaritina, sull’attività ipocolesterolemica attraverso il recettore delle lipoproteine a bassa densità (LDLR) e la pro-proteina convertasi subtilisina/kexina tipo 9 (PCSK9) in topi obesi e cellule HepG2, una linea cellulare specifica per epatoblastoma.
Vi sarebbe evidenza della potenzialità di CBE nel ridurre, anche in maniera importante, i livelli sierici di colesterolo totale e LDL nei modelli considerati, in cui si osserverebbe una significativa diminuzione dell’espressione del gene PCSK9.
Il co-trattamento con l’estratto di Capsella associato a rosuvastatina avrebbe attenuato in topi obesi e cellule HepG2 l’espressione della PCSK9 mediata da statine, in particolare l’azione della icaritina che avrebbe favorito la diminuzione del livello extracellulare della PCSK9.
L’inibizione sarebbe esercitata da alcuni flavonoidi di cui la pianta, oltre a sitosteroli è ricca, come quercetina, icaritina, sinensetina, acacetina, kaempferolo, prenilflavonoidi, ed altri ancora.
Azione che accomunerebbe quindi la CBE ad altre sostanze come le proteine del lupino, berberina, curcumina, resveratrolo, quercetina, salidroside per citare alcune delle principali.
I risultati
Gli studi sperimentali, che andranno confermati da ulteriori evidenze, sembrano dare una prima dimostrazione dell’effetto sinergico del CBE e delle statine nelle cellule HepG2, dell’effetto inibitorio del PCSK9 da parte dei composti attivi del CBE e quindi di alcuni meccanismi alla base di questi effetti.
In buona sostanza si sarebbe osservata per la prima volta l’attività di riduzione del colesterolo del CBE come inibitore di PCSK9 nei topi obesi indotti dalla dieta, grazie all’azione congiunta di CBE e icaritina sull’inibizione di PCSK9 tramite downregulation di SREBP2 e HNF-1α: meccanismo che avrebbe favorito la riduzione della secrezione di PCSK9 nelle cellule HepG2.
Un risultato importante, essendo noto che l’aumento di PCSK9 circolante promuove l’ipercolesterolemia legando LDLR, facilitando il trasporto di LDLR ai lisosomi per la degradazione invece di riciclare LDLR sulla superficie cellulare.
In conclusione
CBE e icaritina potrebbero essere candidati interessanti per il trattamento sinergico di quei pazienti che necessitano di statine ma non rispondo adeguatamente alla terapia.
Fonte
Hwang JT, Choi E, Choi HK et al. The cholesterol-lowering effect of Capsella Bursa-Pastoris is mediated via SREBP2 and HNF-1α-Regulated PCSK9 inhibition in obese mice and HepG2 cells.Foods 2021, 10, 408. https://doi.org/10.3390/foods10020408