A Pedavena (BL) il 27 settembre 2014 si parlerà di Nordic Walking, salute e farmaci. La persona che pratica attività fisica beneficia, a livello emotivo, di un corteo di sensazioni positive a mediazione endorfinergica: miglioramento dell’umore, diminuzione della tensione psicofisica, beneficio sulla sintomatologia dolorosa. Nelle attività svolte outdoor vi è anche l’appagamento derivante dall’ambiente nelle quali si svolgono. Le attività sportive “di gruppo” favoriscono la naturale tendenza degli individui alla socializzazione e all’affiliazione: sentirsi parte di una squadra, condividere uno scopo. Un’abilità che il medico deve acquisire è quella di saper indirizzare il processo volitivo del paziente, valorizzando quelle motivazioni che possono fargli attuare uno stile di vita corretto, volto a minimizzare il rischio di ammalarsi. Questo si può ottenere con adeguate tecniche di comunicazione. Sostanzialmente il medico dovrà cercare di palesare la propria empatia nei confronti del paziente, ascoltandolo senza interromperlo e riprendendo e riassumendo i concetti da lui espressi. Deve altresì avere la consapevolezza e il controllo del proprio linguaggio corporeo, affinché anche l’espressione del volto, i gesti e il tono della voce favoriscano una comunicazione efficace. Il nordic walking concretizza alcune delle motivazioni che possono spingere un individuo sedentario ad approcciarsi all’attività motoria, come l’esperienza di una attività svolta nella natura, in un contesto di gruppo, con la possibilità di affinare una tecnica e sperimentare scenari ambientali sempre diversi ed ottenere, progressivamente e senza carichi eccessivi performance più evolute.