I social media, una parte integrante della nostra vita quotidiana, hanno rivoluzionato il modo in cui interagiamo, ci connettiamo e condividiamo informazioni. Tuttavia, questa trasformazione digitale ha anche portato alla crescita di un fenomeno insidioso: il bullismo online o cyberbullismo.
Nella fascia di età 11 anni risultano vittime di cyberbullismo il 17.2% dei maschi e il 21,1% delle femmine; i 13enni coinvolti sono il 12,9% dei ragazzi e il 18,4% delle ragazze; gli adolescenti di 15 anni sono il 9,2% dei maschi e l’11,4% delle femmine. (dati sorveglianza Health Behaviour in School – aged Children – HBSC Italia 2022)
Una classificazione
Esistono diversi tipi e quindi classificazioni del cyberbullismo:
- Flaming, ovvero “offesa”: i cyberbulli pubblicano messaggi dal contenuto aggressivo, violento, volgare nei confronti di un utente, per esempio quando esprime il suo pensiero intervenendo su un social network.
- Harassment, cioè “molestia”: consiste nell’invio continuo e reiterato di una moltitudine di messaggi di carattere volgare, aggressivo e minatorio attraverso i social network da parte di uno o più soggetti nei confronti un individuo assunto come bersaglio.
- Denigration (denigrazione), ovvero il “danneggiamento della reputazione”: è la diffusione di notizie, fotografie o video (veri o finti) che riguardano comportamenti o situazioni imbarazzanti che coinvolgono la vittima, con lo scopo di lederne l’immagine e offenderne la reputazione.
- Impersonation, cioè il “furto di identità”. Per esempio l’invio di messaggi o la pubblicazione di contenuti inopportuni, facendo credere che provengano dalla vittima
- Outing and trickery, che possiamo tradurre come “rivelazione e inganno”: consiste nella condotta di chi, avendo ricevuto immagini intime o altro materiale sensibile della vittima, li diffonde tramite messaggi, chat o social network o li carica in rete senza l’approvazione della vittima o contro la sua volontà.
- Exclusion, “esclusione”: in questo caso, le vittime di cyberbullismo vengono isolate dai canali digitali (per esempio viene fatto in modo di non accettare l’amicizia su Facebook o si esclude la vittima dalle chat di gruppo).
I disturbi più comuni avvertiti dalle vittime
Il bullismo è associato a problemi di salute nel periodo adolescenziale che includono disturbi d’ansia e dell’umore, autolesionismo e disturbi da deficit di attenzione. E’ anche associato a un maggior rischio di soffrire di disturbi correlati ad abuso e dipendenza da alcol e/o sostanze psicoattive.
In particolare i disturbi conseguenti a cyberbullismo sono:
- ansia
- depressione
- disturbi del sonno
- aggressività
- ritiro sociale
- comportamenti autolesivi
- disturbo post traumatico da stress
Le conseguenze che ricadono sulla salute delle vittime di bullismo e cyberbullismo devono essere affrontate per evitare che rimangano irrisolte e condizionino la vita adulta dell’adolescente.
La psicoterapia è una tra le più valide forme di aiuto, ma anche le medicine complementari possono contribuire in modo significativo alla riduzione dei sintomi e del malessere delle giovani vittime.
I rimedi dalle piante medicinali
Le piante come la Rhodiola e la Withania, sono conosciute per il loro potenziale nel gestire lo stress e migliorare la resilienza emotiva.
La Rhodiola è una pianta “adattogena” e interagisce con i livelli di serotonina, aumentandone la quantità a livello dell’ippocampo. Promuove la proliferazione e la differenziazione delle cellule staminali neuronali nell’ippocampo. Attiva anche la Dopamina. Ha azione normalizzatrice sui peptidi oppioidi endogeni, le betaendorfine, con induzione della loro sintesi, e con la capacità di influenzare i livelli e l’attività delle monoamine nell’organismo.
L’estratto di Withania è in grado di migliorare le prestazioni cognitive e psicomotorie anche in soggetti sani, a riprova del valore della pianta stessa come tonico-adattogena.
Floriterapia e oli essenziali
Le essenze floreali di Bach sono conosciute per il loro effetto sull’equilibrio emotivo. Fiori come il Rescue remedy possono essere utilizzati per gestire lo stress e favorire la calma.
Rock rose per ridurre lo stato di paura/panico conseguente a ripetuti atti di bullismo e di violenza.
Integrare questi rimedi nei momenti di tensione può essere utile per prevenire conseguenze a lungo termine.
L’olio essenziale di lavanda è associato al rilassamento mentale e fisico. L’utilizzo di lavanda tramite aromaterapia o massaggi può contribuire a ridurre l’irritabilità e promuovere uno stato d’animo più equilibrato. Questo rimedio è indicato più per i bambini vittime di bullismo, un po’ meno per gli adolescenti.
Un aiuto dall’omeopatia
Tra i farmaci omeopatici un ruolo di eccellenza viene svolto da
- Staphisagria: frustrazione conseguente al subire atti di violenza e persecutori senza poter/saper rispondere in modo adeguato.
- Lycopodium: quando si sviluppa un senso di minusvalia e di inferiorità conseguente ad atti di bullismo, di vessazione e sopraffazione, continuativi nel tempo.
- Aconitum: per disturbi connessi all’ansia di subire nuovamente un comportamento bullizzante e violento.
- Conium: quando i ripetuti episodi di bullismo inducono uno stato depressivo e di scoraggiamento.
Per combattere l’insonnia
Quando compaiono disturbi del sonno conseguenti all’azione bullizante, si può ricorrere alle ben note Valeriana e Passiflora, mentre nei rari casi di fenomeni tachicardici, il Biancospino potrà essere un valido aiuto terapeutico.
La medicina è in continua evoluzione e aggiornamento, non è da meno la medicina complementare che si pone quesiti su come affrontare un problema attuale e, nel caso del cyberbullismo, nuovo. I rimedi complementari sembrano essere al passo con le nuove esigenze, vale la pena affidarsi anche ad essi.