La Dieta Mediterranea è un riferimento globale per la salute pubblica, la tutela della biodiversità e la valorizzazione delle culture locali.
Eppure, a distanza di quindici anni dal suo riconoscimento come Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità da parte dell’UNESCO, anniversario che ricorre il 16 novembre, l’adesione sta diminuendo in modo continuo, soprattutto tra le nuove generazioni.
Negli ultimi dieci anni si è infatti osservato un calo significativo dell’adesione alla Dieta Mediterranea, anche nei Paesi dove questa tradizione ha avuto origine, che, in media, non supera il 50% della piena conformità al modello alimentare. I Paesi europei dell’area mediterranea mostrano livelli di adesione superiori rispetto ad altre regioni del mondo, ma si tratta comunque di una conformità solo moderata.
«Le cause di questo declino sono molteplici, – afferma Anna Tagliabue, presidente della Società Italiana di Nutrizione Umana (SINU). – Differenze culturali e ambientali, cambiamenti nelle economie agricole e nelle politiche alimentari, scarsa disponibilità di cibo fresco e accessibile, difficoltà e tempi necessari per la preparazione dei piatti sono solo alcune delle ragioni. A queste si aggiungono tendenze globali come l’urbanizzazione, l’aumento dell’insicurezza alimentare, i flussi migratori e l’esplosione dell’offerta di alimenti ultra-processati, facilmente reperibili, ma poveri di valore nutrizionale».
In particolare, tra i giovani è aumentato il consumo di bevande zuccherate, snack salati e dolci, e fast food che stanno progressivamente sostituendo gli alimenti tradizionali determinando un peggioramento della qualità della dieta.
Una situazione che si riflette anche nell’ultimo rapporto dell’UNICEF, “Feeding Profit: How Food Environments are Failing Children”. L’indagine ha, infatti, evidenziato come nel 2025, l’obesità tra bambini e adolescenti tra i 5 e i 19 anni, ha raggiunto il 9,4%, superando per la prima volta il numero di minori con basso peso, che si attesta al 9,2%.
«In questo scenario, la Dieta Mediterranea può rappresentare una risposta concreta ed efficace. Si tratta infatti di un modello che si basa sulla cucina domestica, sull’uso di ingredienti semplici, freschi e stagionali, sulla valorizzazione del territorio e sulla trasmissione intergenerazionale del sapere culinario. Cucinare in casa non è solo un gesto nutrizionale, ma un atto culturale e sociale», continua la dott.ssa Marialaura Bonaccio del Gruppo di Lavoro SINU Studio e promozione della Dieta Mediterranea.
«In un mondo che guarda con crescente preoccupazione al futuro del pianeta e alla salute pubblica, dobbiamo trasmettere ai giovani e promuovere la Dieta Mediterranea, che non è un’eredità da custodire in una teca, ma una risorsa viva, attuale e dinamica, da rilanciare, proteggere e adattare alle nuove sfide del nostro tempo, per un futuro sano, sostenibile e inclusivo», conclude la presidente SINU.
Il decalogo della SINU per seguire la Dieta Mediterranea
In occasione del quindicesimo anniversario della Dieta Mediterranea come Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità, la SINU propone alcuni semplici e pratici consigli per seguirla con più facilità e risparmiando tempo, nell’epoca moderna.
1. Quello che non deve mai mancare in dispensa
Per cucinare piatti sani e secondo le ricette della tradizione mediterranea, ci sono alcuni alimenti essenziali che non dovrebbero mai mancare in dispensa:
- olio extravergine d’oliva,
- pomodori pelati, legumi secchi o in barattolo, preferibilmente in vetro,
- pasta e riso integrali,
- farro,
- cereali,
- spezie come origano, basilico, rosmarino.
2. La lista della spesa “mediterranea”
Per una migliore gestione, il consiglio è quello di organizzare la lista settimanale della spesa con prevalenza di:
- frutta e verdura fresche e di stagione,
- pesce azzurro (alici, sgombro, sardine),
- yogurt bianco,
- uova,
- carni bianche,
- formaggi freschi (ad es. mozzarella, ricotta),
- pane integrale o ai cereali.
Quando possibile, privilegiare prodotti locali e di filiera corta, per sostenere l’economia del territorio, ridurre l’impatto ambientale dei trasporti e garantire maggiore freschezza e qualità agli alimenti.
3. Un menù settimanale antistress e salva tempo
Seguire le indicazioni della Piramide Alimentare SINU, pubblicata con una nuova rappresentazione grafica a maggio 2025, relativamente alla frequenza di consumo dei diversi alimenti, aiuterà ad organizzare un menu settimanale personalizzato, che aiuterà a risparmiare tempo ed evitare scelte impulsive.
4. La riscoperta delle ricette dell’antica tradizione mediterranea
Riscoprire e preparare le ricette dell’antica tradizione mediterranea in famiglia o con amici, magari con una reinterpretazione moderna, aiuterà a rendere la cucina un momento creativo, piacevole e di condivisione.
5. Spuntini semplici e salutari
Frutta fresca e secca (noci, mandorle, ecc.), yogurt naturale, ma anche una fetta di pane con olio e pomodoro sono la scelta più pratica e sana per una merenda gustosa e genuina.
6. Cucinare in doppia dose
Cucinare legumi, riso, cereali o verdure richiede lunghe preparazioni e cotture. Prevedere una quantità maggiore e conservarla in frigorifero o freezer, in contenitori preferibilmente in vetro, aiuterà a risparmiare tempo e avere sempre a disposizione piatti sani.
7. Un “kit aromatico” per dare più sapore
Cipolla, aglio, prezzemolo, sedano e carota, tritati e conservati in frigorifero o freezer e pronti all’uso, saranno il mix perfetto per dare più sapore ai piatti in pochi secondi, riducendo anche l’uso di sale.
8. Il piatto unico contiene tutti i nutrienti necessari
Un piatto unico ben bilanciato, come un’insalata di farro con verdure e feta o una pasta con ceci e spinaci, racchiude tutti i nutrienti essenziali in una sola preparazione, semplificando la cucina quotidiana: riduce il numero di pentole da usare, accorcia i tempi di preparazione e cottura e consente di risparmiare energia e acqua, contribuendo anche a uno stile di vita più sostenibile.
9. La tecnologia è a sostegno della Dieta Mediterranea
Sfruttare gli elettrodomestici moderni come la friggitrice ad aria per verdure croccanti senza olio, la pentola a pressione per legumi pronti in 30 minuti o i robot da cucina per tritare, impastare, frullare, è una buona scelta per risparmiare tempo e fatica.
10. Mangiare insieme
La Dieta Mediterranea non è solo un insieme di alimenti, ma un vero e proprio stile di vita che valorizza anche la convivialità. Mangiare insieme, in famiglia o con amici, favorisce la condivisione, rallenta il ritmo dei pasti, migliora la qualità dell’alimentazione e il benessere psicologico. Anche il momento del pasto può diventare un’occasione per educare i più piccoli a scelte alimentari sane, rafforzare i legami e riscoprire il piacere di stare a tavola, lontano da schermi e distrazioni.


