La dieta è “protettiva” anche contro il rischio di frattura ossea, in particolare dell’anca. Uno studio dell’Università di Leeds, nel Regno Unito, pubblicato su BMC Medicine dimostrerebbe una esposizione aumentata a questo evento accidentale in donne vegetariane rispetto a consumatrici di dieta onnivora. Esiste inoltre una possibile influenza di rischio che correla dieta e BMI (Indice di Massa corporea)? Aspetti ancora poco chiaro su cui lo studio ha indagato
Background
È noto che, per natura, la donna con l’avanzare dell’età e la cessazione del ciclo ormonale è esposta ad alcuni importanti eventi avversi, fra questi l’osteoporosi e dunque il rischio di fratture ossee, dell’anca, del femore, vertebrale, del polso fra le più colpite.
Tale rischio è determinato da fattori esclusivamente fisiologici o esistono abitudini, comportamenti, stili di vita ulteriormente favorenti? Domanda cui hanno provato a rispondere alcuni ricercatori inglesi avviando uno studio che ha voluto comparare l’influenza di una dieta contenente alimenti anche di origine animale rispetto a un regime vegetariano, sull’aumento delle possibilità (oppure no) di una frattura dell’anca.
Hanno, pertanto, arruolato oltre 26.000 donne tra 35 e 69 anni, afferenti al trial britannico Women’s Cohort Study, di cui sono state indagate le abitudini alimentari tramite un questionario convalidato sulla frequenza dei consumi di specifici cibi composto da 217 voci, completato nel 1995-1998. In funzione delle risposte le partecipanti sono state suddivise in consumatrici regolari di carne (≥ 5 porzioni/settimana) o occasionali di carne (< 5 porzioni/settimana), in pescetariane, che includevano cioè nella dieta pesce ma non carne, o vegetariane che escludevano dal proprio regime alimentare sia carne sia pesce.
Mentre le fratture dell’anca incidenti, scopo di valutazione dello studio, sono state identificate tramite la correlazione statistica sugli episodi ospedalieri fino a marzo 2019. Infine per stimare le associazioni tra diversa tipologia di dieta e il rischio di frattura dell’anca su un follow-up mediano di poco più di 22 anni, sono stati utilizzati modelli di regressione di Cox.
I risultati
I dati dello studio sembrerebbero dimostrare che la dieta vegetariana favorisce un aumento del 33% di rischio di frattura dell’anca rispetto a un regime alimentare contenente cibi di origine o di derivazione anche animale.
Tra le 26.318 donne, infatti, durante il periodo di osservazione, si sono registrati 822 casi di frattura dell’anca (556.331 anni-persona), poco più del 3%, tuttavia dopo l’aggiustamento per fattori confondenti, come l’età e il fumo, si è potuto correlare che l’evento era a maggior carico di donne vegetariane.
Nel dettaglio questi i risultati: fra le veg (HR (IC al 95%) 1,33 (1,03, 1,71)), fra le consumatrici occasionali di carne (1,00 (0,85, 1,18)), fra le pescetariane (0,97 (0,75, 1,26)). Mentre non si sarebbe rilevata alcuna chiara evidenza di un effetto modificazione dipendente dal BMI in nessuna tipologia di dieta (p-interazione = 0,3).
In conclusione
Tali prime risultanze rappresentano solo una indicazione; saranno necessari ulteriori ricerche su una fetta di popolazione più ampia, che includa ad esempio anche uomini e etnie non europee, per confermare e identificare i fattori responsabili della differenza di rischio osservata, esplorando anche il potenziale ruolo del BMI e dei nutrienti abbondanti negli alimenti di origine animale.
Tuttavia, sono possibili prime ipotesi: un ridotto apporto di alimenti animali più ricco di proteine, calcio e altri micronutrienti può favorire la riduzione della densità minerale ossea e della massa muscolare, dunque l’aumento del rischio di frattura d’anca, ma non è una “affermazione” sufficiente in quanto – concludono gli autori – le diete vegetariane possono variare da persona a persona ed essere sane o malsane, proprio come quelle che includono prodotti animali, a seconda del contesto e delle abitudini e stili di vita del suo consumatore.
Fonte Webster J, Greenwood DC, Cade JE. Risk of hip fracture in meat-eaters, pescatarians, and vegetarians: results from the UK Women’s Cohort Study. BMC Medicine 2022, 20, Art. 275. Doi: http://doi.org/10.1186/s12916-022-02468-0