La legge 25/2022, emanata lo scorso marzo, ha cambiato la vita di molti lavoratori e lavoratrici DSA, grazie a nuovi diritti e pari opportunità. Per la prima volta, infatti, i diritti di un milione e duecentomila lavoratori con dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia impiegati nelle aziende private, sono stati finalmente riconosciuti. In Italia, i cosiddetti DSA riguardano 3 milioni di cittadini. Si tratta di neurodiversità che riguardano la capacità di leggere in modo fluente, scrivere e calcolare in modo corretto.
Di questa importante normativa si è discusso nelle scorse settimane al Senato, in un convegno al quale ha presenziato la vicepresidente del Senato Anna Rossomando, promotrice dell’iniziativa insieme all’Associazione Italiana Dislessia e che visto l’intervento di imprese dyslexia friendly, sindacato e Confindustria.
«Le norme che abbiamo introdotto riguardano l’inserimento lavorativo di persone con DSA in ambito privato, a partire dalle attività di selezione che dovranno essere eseguite valorizzando le competenze attraverso specifici strumenti e misure di supporto. Inoltre, le aziende dovranno assicurare la creazione di ambienti di lavoro adeguati alle necessità delle persone con Dsa. La legge c’è. Ora bisogna fare un grande lavoro di formazione e informazione nel mondo del lavoro perché la norma sia compresa e applicata» ha affermato, nel suo intervento, Anna Rossomando.
«La legge n. 170 del 2010 ha rappresentato il punto di svolta per l’inclusione scolastica degli studenti con Disturbi Specifici dell’Apprendimento, ma sappiamo che dopo la scuola la formazione non si interrompe anzi prosegue e sarà sempre più dirimente nel futuro di ciascuno» ha dichiarato il Ministro del lavoro e delle politiche sociali Andrea Orlando.
«È un passo in avanti importantissimo per oltre un milione di lavoratori del nostro Paese – ha sottolineato Antonella Trentin, vicepresidente di AID – Garantire mezzi adeguati e pari opportunità alle persone con dislessia permette loro di esprimere al meglio la propria professionalità e di realizzarsi a livello personale, diventando al contempo una risorsa preziosa per le imprese e per la società intera».
«Come associazione siamo impegnati da tempo nell’attività di sensibilizzazione e formazione delle aziende, per creare ambienti di lavoro sempre più accessibili e inclusivi – ha aggiunto Susanna Marchisi, presidente del Comitato DSA e lavoro di AID – Sono sempre di più le imprese coinvolte nei nostri progetti, segno di una nuova e maggiore sensibilità verso i disturbi specifici dell’apprendimento, anche in ambito professionale».
Cosa prevede la legge 25/2022? Vietare ogni forma di discriminazione nei confronti delle persone con DSA nei luoghi di lavoro. Inoltre, i lavoratori con DSA che liberamente sceglieranno di dichiarare la propria caratteristica potranno chiedere nei colloqui di selezione del personale l’uso di computer con sintesi vocale, calcolatrice, schemi e formulari, oltre al 30 per cento del tempo in più per i test di selezione scritti. Anche i lavoratori con DSA già assunti potranno, se lo vorranno, ricevere gli stessi strumenti e accomodamenti ragionevoli.