Il ruolo e l’impatto dei lactobacilli a livello di microbiota cutaneo è ancora sottostimato. Un recente studio dell’Università di Anversa, in Belgio, pubblicato sulla rivista Cell Reports Medicine, sembra dimostrare il loro potenziale nel contribuire alla riduzione di stati infiammatori e all’inibizione proliferativa delle lesioni acneiche

L’acne volgare, dalla patogenesi multifattoriale, è una patologia a larga diffusione su cui impattano l’aumento della produzione di sebo, l’alterazione della qualità dei lipidi sebacei, la disregolazione dell’ambiente ormonale e l’ipercheratinizzazione follicolare. Non meno rilevante l’azione trigger di alcuni ceppi specifici dell’anaerobio facoltativo Cutibacterium acnes (precedentemente noto come Propionibacterium acnes) che, secernendo lipasi, ovvero enzimi in grado di metabolizzare il sebo in acidi grassi liberi, possono causare irritazione e infiammazione cutanea.

Nonostante la gran parte di adulti sia colonizzato da C. acnes, solo una minoranza sviluppa l’acne. Da qui l’ipotesi della complicità di altri batteri, tra cui le specie Staphylococcus, nella patogenesi dell’acne. L’uso di antibiotici orali o topici, come doxiciclina, minociclina e clindamicina dall’azione antinfiammatoria, rappresenta uno dei più frequenti approcci terapeutici all’acne, che favorisce tuttavia il fenomeno dell’antibiotico-resistenza. Ecco, dunque, la necessità di sviluppare terapie alternative.

Acne e lattobacilli

Partendo dall’assunto che i lactobacilli sono batteri buoni che producono acido lattico, un antimicrobico naturale ad ampio spettro, potenzialmente capace di inibire la crescita e l’attività di diversi batteri concorrenti e di svolgere anche un’azione antinfiammatoria, un gruppo di ricercatori dell’Università di Anversa, in Belgio, ha rivolto l’attenzione a tre specifici ceppi selezionati di lattobacilli: Lacticaseibacillus rhamnosus GG, L. plantarum WCFS1 e Lactiplantibacillus pentosus KCA. L’intento era valutarne robustezza, sicurezza e interazioni previste del sistema immunitario tramite il genoma e lo screening funzionale, ma anche misurarne l’efficacia sul controllo dell’acne in temine di riduzione delle lesioni e dello stato infiammatorio.

Per rendere nel trattamento dell’acne questi lactobacilli, i ricercatori hanno creato una crema topica con microcapsule contenenti i diversi microrganismi. Hanno poi avviato un primo studio pilota in aperto che ha confermato la capacità dei lactobacilli vivi di modulare in positivo il microbioma cutaneo e successivamente uno studio in doppio cieco controllato con placebo che includeva 79 pazienti, tra i 12 e i 33 anni, di entrambi i sessi, con acne da lieve a moderata con almeno nove lesioni infiammatorie al momento dell’inclusione. I pazienti sono stati randomizzati e hanno applicato la crema attiva con lattobacilli incapsulati o il placebo, stessa crema priva dell’ingrediente attivo (lactobacilli). Gli effetti della crema con i lattobacilli sull’acne, nello specifico sul microbioma della pelle del viso sono stati monitorato in cinque diversi momenti: prima, durante (a 2, 4 e 8 settimane) e a 4 settimane dopo l’intervento. Le analisi del microbioma sono state effettuate su campioni prelevati con tamponi almeno 1 ora dopo l’ultima applicazione.

I risultati

Sono a favore della crema attiva con lactobacilli: l’applicazione topica ha ridotto con successo le lesioni infiammatorie sulla cute e ha anche modulato il microbioma cutaneo, diminuendo l’abbondanza relativa di stafilococchi che si stimano implicati nella patogenesi nell’acne. Inoltre, il trattamento si è dimostrato ben tollerata e in grado di migliorare l’idratazione cutanea, aumentata del 37,3% dopo 14 giorni e del 45,6% dopo 28 giorni di utilizzo. Una proprietà unica nel contesto dell’acne.

Valore aggiunto: gli esiti si sono mantenuti nel tempo, per diverse settimane, dall’interruzione dell’applicazione topica. I dati preliminari fanno dunque ipotizzare che una crema probiotica possa rappresentare una opzione terapeutica alternativa all’acne, ma occorrerà avviare ulteriori studi per validarne la reale efficacia.

Fonte:

  • Leeber S, Oerlemans EFM, Claes I et al. “Selective targeting of skin pathobionts and inflammation with topically applied lactobacilli”. Cell Reports Medicine 2022. http://doi.org/10.1016/j.xcrm.2022.100521