Nella ricerca del bambino, una coppia italiana su cinque incontra difficoltà. E in un’Europa che vede costantemente abbassarsi il tasso di fecondità, che è oggi di 1.59 figli per donna, l’Italia è sul gradino più basso di tutti, con appena 1.32 figli per donna. In compenso, le nostre neomamme sono tra le più vecchie: da noi il primo bebè arriva in media alla vigilia dei 32 anni, mentre la fertilità femminile comincia a declinare dai 28 e si abbassa drasticamente dopo i 35. Dopo quest’età diventa via via più difficile concepire, spontaneamente e anche con le tecniche di procreazione medicalmente assistita.
Esami
Gli accertamenti di coppia sono indispensabili per cercare la causa dell’infertilità. La donna deve eseguire i prelievi di sangue per determinare se è fertile, analizzando FSH (l’ormone che fa produrre i follicoli) il valore AMH (l’ormone anti-mulleriano è indicativo della riserva degli ovociti nelle ovaie) e il progesterone (l’ormone pro-gestazione come dice il suo nome). Dopo i 35 anni è utile dosare anche il DHEAS, l’ormone che indica la giovinezza delle ovaie.
Per gli uomini l’esame più importante è l’esame del seminale con test di capacitazione, che verifica al microscopio quanti spermatozoi davvero corrano. Infine, la donna si sottoporrà all’esame delle tube, per capire se le tube sono aperte e se dunque cellule uovo e spermatozoi possono incontrarsi in modo naturale.
Le terapie
Le cure per la sterilità di coppia si basano solitamente su terapie ormonali in compresse o iniettive, per stimolare l’ovaio a produrre un numero di ovociti superiore all’unico ovocita di un ciclo naturale. La maggior parte delle terapie ormonali è destinata al corpo femminile, ed è sempre la donna a essere osservata maggiormente attraverso ecografie e monitoraggi ormonali. In verità molti rimedi naturali possono essere utilizzati per sprigionare una buona forza fertile femminile, così come molti integratori maschili possono sostenere gli spermatozoi nella grande corsa verso la cellula uovo.
La medicina naturale
Thuya e Inositolo contro le cisti ovariche
La diagnosi di ovaio micropolicistico potrà servirsi di Thuya, ogni mattina a una media diluizione. Questo rimedio è particolarmente adatto se esiste anche un problema di pelle, di acne e di fastidiosi peli superflui. È bene associare Thuya all’Inositolo, perché questo integratore (che altro non è se non la vitamina B7) aiuta le donne a creare ovulazioni mature, sia in cicli naturali che in cicli di procreazione assistita.
Vitex Agnus Castus e Dioscorea Villosa per i disordini ormonali
L’agnocasto è un fitoterapico che riassesta l’equilibrio fra estrogeni e progesterone, armonizzando la produzione di FSH e LH, i due ormoni ipofisari che regolano la funzionalità ciclica mestruale. Il suo valore è quello di essere un ottimo fitoprogestinico, dunque un esaltatore della produzione dell’ormone progesterone. Anche la Dioscorea è un progesterone naturale ma è più intenso e incisivo dell’agnocasto. La Dioscorea Villosa è ottima per donne che abbiano avuto polipi e fibromi e che non possono permettersi di farli crescere o recidivare. Agnocasto e Dioscorea vanno utilizzati nella seconda parte del ciclo, partendo dal giorno dell’ovulazione. Usarli ogni giorno è un errore.
Fucus vescicolosus per la tiroide
Se la tiroide lavora poco (ipotiroidismo) è bene sostenerla con tintura madre di Fucus, 30 gocce al mattino mezz’ora prima di colazione. Il Fucus è un’alga bruna ricca di iodio, e proprio Iodio e Selenio sono i due minerali più importanti per aumentare il lavoro tiroideo
Serenoa Repens, Luppolo e Ginseng
Questa triade da favola è di grande aiuto per i problemi maschili, soprattutto se la prostata ha qualche acciacco. La Serenoa si trova in estratto secco, il ginseng in radice, e il luppolo in polvere essiccata (e naturalmente nella birra). La Serenoa Repens è utile in caso di prostata ingrossata (adenoma prostatico), il Ginseng è perfetto nei casi di grande stanchezza e di forte stress lavorativo.
Maca
Questa tuberosa viene dalle Ande, e le sono riconosciute proprietà terapeutiche per l’infertilità per azione sugli ormoni FSH e LH. Risolve gli squilibri ormonali e potenzia le capacità fecondanti degli spermatozoi. La Maca è utile agli uomini che producono spermatozoi poco vitali che percorrono solo pochi centimetri e poi si fermano, senza mai arrivare all’incontro con la cellula uovo. Questa radice aiuta anche le donne perché le sostiene nella fase di ovulazione, soprattutto in presenza di scarso riposo o di forti componenti di stress lavorativo.
Gli ormoni omeopatizzati
I più efficaci sono Ovarinum e Folliculinum, che possono essere assunti a media diluizione fra la 9 e la 15 CH, a seconda del giudizio medico. Ovarinum va assunto tre volte alla settimana insieme a Folliculinum: per entrambi è bene assmere 5 granuli. Come dice il loro nome Follicolinum serve per ottenere una buona crescita follicolare e Ovarinum sostiene l’intero ovaio nella produzione di ovociti maturi.
Picnogenolo
Dalla corteccia del Pino Marittimo si estrae questo eccellente rimedio contro l’endometriosi che affianca le donne nel contrastare l’avanzata della malattia. Il picnogenolo può essere utilizzato durante pillola contraccettiva o associato ad altre cure per l’endometriosi ma soprattutto viene utilizzato quando la donna, finite le terapie che controllano l’endometriosi, viene lasciata libera di cercare la gravidanza. Questo fitoterapico previene le recidive di malattia ed esalta la fertilità femminile, e riduce il dolore mestruale
Gli ormoni bioidentici
Sono ormoni uguali e identici a quelli che la persona produce nel corso della sua vita. Si possono assumere sotto forma di capsule, crema o gel trandermici. Si prenda ad esempio il progesterone: è il principale ormone riproduttivo femminile, bilancia gli estrogeni e rende il ciclo regolare. Una carenza provoca sindrome premestruale, alterazioni del ritmo e della quantità del flusso mestruale, infertilità e aborto. Il progesterone bioidentico è ottimo in caso di sindrome premestruale, gonfiore, ritenzione idrica, e in caso di endometriosi lieve e moderata. O ancora, il dhea, che viene prodotto dal surrene ed è l’ormone steroide più abbondante nel corpo umano. Stimola e regola la produzione di tutto gli altri ormoni endogeni. Una sua carenza può causare calo del desiderio sessuale, stanchezza, calo dell’umore. Il bioidentico può essere anche di origine vegetale e si utilizza per contrastare i disturbi legati alla menopausa, per riaccendere il desiderio sessuale o per stimolare la produzione di altri ormoni nel caso si cerchi un bambino, anche durante la fecondazione assistita. Il dhea bioidentico è l’ancora di salvezza per le donne che cercano figli in età più matura, per chi deve affrontare la fertilità dopo i 36-38 anni, per le donne che accedono alla procreazione medico assistita ma che hanno pochi ovociti maturi. È la terapia più potente per sostenere la donna nella fertilità e prepararla alla procreazione medico assistita, anche in caso di fallimenti precedenti.
Stefania Piloni