Il Palazzo della Cultura, sede di Tecniche Nuove a Milano, ha ospitato il Sesto Corso di Formazione Nazionale OMI (Odontoiatria Materno-Infantile). L’evento, dedicato a odontoiatri, igienisti dentali e a tutto il team dello studio odontoiatrico, ha acceso i riflettori sulla prevenzione e la promozione della salute orale in età materno-infantile.
Ad aprire i lavori, il dott. Luigi Paglia, presidente OMI, il dott. Matteo Beretta, coordinatore scientifico e il dott. Simone Porro, amministratore, che hanno illustrato la mission di OMI, società benefit impegnata nella diffusione della cultura della prevenzione primaria sin dai primi mille giorni di vita, ovvero dal periodo prenatale ai primi due anni del bambino.
L’obiettivo di OMI è promuovere una salute orale globale, fondata su un approccio medico e preventivo, su sane abitudini e stili di vita corretti, con benefici per il benessere complessivo del piccolo paziente e della sua famiglia.
I temi al centro dell’incontro
Nel corso della giornata sono stati approfonditi argomenti centrali per la moderna odontoiatria pediatrica:
- il passaggio da un approccio infantile a uno materno-infantile e il ruolo della sedazione cosciente nella gestione dei piccoli pazienti;
- l’importanza della “Spa Inspired Oral Care”, che educa le famiglie all’igiene e alla salute orale sin dai primi mesi di vita in modo confortevole e sereno;
- la nutrizione nella prima infanzia come base per una crescita sana;
- le correlazioni tra salute orale, gravidanza, allattamento e frenuli;
- la relazione tra funzione masticatoria, dieta e sviluppo cranio-facciale.
Il dott. Beretta ha, inoltre, illustrato i criteri per una corretta prima visita materno-infantile, con strumenti di comunicazione innovativi rivolti a genitori e caregiver.
La giornata si è conclusa con uno sguardo rivolto al futuro, la dott.ssa Michela Paglia ha sottolineato che OMI rinnova il proprio impegno nel sostenere professionisti e famiglie in un percorso condiviso di prevenzione e cura, con la visione di «una storia che inizia prima, per avere pazienti sani non solo perché li curiamo bene, ma perché li aiutiamo a non ammalarsi».



