Fra i fattori che contribuiscono all’invecchiamento lo stress ossidativo svolge un ruolo chiave. La ricerca è impegnata a trovare soluzioni che possano decelerare questo naturale processo e tra le possibili strategie è sotto osservazione la taurina, sostanza che nell’organismo viene prodotta dal catabolismo ossidativo della cisteina oppure per ossidazione dell’ipotaurina.

La taurina si trova in grandi quantità nel cervello, nella retina, nel cuore e nelle piastrine e svolge importanti funzioni per il sistema immunitario, il sistema nervoso e ha una elevata azione antiossidante. Per valutare dunque gli effetti potenziali anti-aging è stato avviato da ricercatori brasiliani un piccolo trial clinico (Taurine as a possible antiaging therapy: A controlled clinical trial on taurine antioxidant activity in women ages 55 to 70″) i cui risultati sono stati pubblicati di recente sulla rivista Nutrition.

La selezione delle partecipanti

Una piccola popolazione di donne, all’incirca una trentina, tra 55 e 70 anni, età critica per la comparsa e la maggior evidenza di segali e sintomi dell’invecchiamento. Costoro sono state il campione su cui un gruppo di ricercatori dell’Università di San Paolo, in Brasile, ha voluto indagare e testare le proprietà della taurina nel contrastare i segni dell’età che avanza, ovvero nel tenere sotto controllo alcuni markers di stress ossidativo, responsabili dei naturali processi di invecchiamento. Hanno così avviato un trial clinico randomizzato, in doppio cieco, che prevedeva l’integrazione della taurina quale potenziale strumento per ridurre l’azione di alcuni biomarkers di stress ossidativo.

Invecchiamento

Il processo fisiologico di invecchiamento si accompagna a cambiamenti, irreversibili, funzionali e strutturali dei vari componenti dell’organismo, dalle cellule, ai tessuti, prima fra tutti la cute, agli organi interni. I danni o le disfunzioni prodotti sono in parte attribuiti all’azione dei radicali liberi dell’ossigeno (ROS) che innescano dei processi di stress ossidativo importanti e, a cascata, l’avvio per lo sviluppo di alcune condizioni patologiche legate all’età. Tra queste: ipertensione, diabete, aterosclerosi, malattie cardiovascolari e neurodegenerative. Da qui l’interesse della scienza a studiare soluzioni, anche attraverso l’utilizzo di sostanze naturali, in grado di decelerare questo processo e sotto osservazione c’è la taurina, protagonista dello studio in oggetto.

La taurina

Strutturalmente è un aminoacido ad azione antiossidante dimostrata dalla capacità di neutralizzare l’acido ipocloroso prodotto dai leucociti durante l’infiammazione alla base di molte malattie croniche tipiche, appunto, dell’invecchiamento. L’obiettivo dello studio era dunque quello di testare le proprietà antiossidanti, ovvero una azione anti-aging di questa sostanza, nel mantenere attive o comunque efficienti, le funzionalità dei mitocondri con un impatto positivo sulla disfunzione mitocondriale. O in parallelo verificare la capacità della taurina di attivare un effetto inibitorio sulla produzione di ROS attraverso l’integrazione della sostanza.

Lo studio

Con lo scopo sopra descritto le partecipanti di età media 61,4 ± 4,2 anni e indice di massa corporea 31,4 ± 5,1 kg/m², sono state assegnate in modo casuale a un gruppo di controllo (GC, n = 11), integrato con placebo 1,5 g di amido) o un gruppo taurina (GTAU, n = 13), destinato a ricevere una integrazione con taurina (1,5 g), somministrata per 16 settimane. Lo studio non ha previsto la partecipazione di donne fumatrici, consumatrici di alcolici o con malattia coronarica, renale cronica o infettiva.

Endpoint primario era determinare i livelli plasmatici di taurina e di markers dello stress ossidativo e fra gli outcome secondari figuravano invece gli effetti dell’amminoacido su misurazioni antropometriche, la misurazione dei livelli di minerali plasmatici e funzionalità capillare, testati prima e dopo l’intervento. Tutte le partecipanti sono state sottoposte a test dinamici sull’equilibrio, misurazione della forza di stretta di mano e valutazione dell’attività di superossido dismutasi (SOD) e glutatione reduttasi (GR).

I risultati

È stato possibile osservare un aumento dei livelli plasmatici di taurina e di SOD, enzima antiossidante nel gruppo GTAU, così come sono risultati più elevati i livelli di SOD, rispetto al gruppo GC, dopo l’integrazione, mentre i livelli di glutatione reduttasi sono diminuiti indipendentemente dall’intervento. Ovvero la capacità funzionale è rimasta invariata prima e dopo l’assunzione di taurina, così come non ci sarebbero state subito variazioni dall’intake di lipidi e carboidrati e nei livelli di GR rimasti bassi in entrambe le coorti.

In buona sostanza: i livelli di malonildialdeide, un marker di perossidazione lipidica, sono aumentati tra i controlli, rispetto a chi riceveva taurina. Di contro, tra i soggetti trattati con taurina non c’era cambiamento dei livelli di malonildialdeide. Tali risultati suggerirebbero, dunque, che la taurina possa essere impiegata per controllare lo stress ossidativo durante il processo di invecchiamento, prevenendo cioè l’aumento della perossidazione lipidica.

Fonte:

  • Abud GF, De Carvalho FG, Batitucci G, Travieso SG, Bueno Junior CR, Barbosa Junior F, Marchini JS, de Freitas EC. Taurine as a possible antiaging therapy: A controlled clinical trial on taurine antioxidant activity in women ages 55 to 70. Nutrition. 2022 Sep;101:111706.