In ricordo di Emilio del Giudice

del giudice 1Il Prof. Emilio del Giudice, uno dei maggiori fisici italiani, collega e amico del compianto Prof. Giuliano Preparata, ricercatore dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e dell’International Institute of Biophysics di Neuss in Germania, medaglia Prigogine 2009 e negli ultimi anni prezioso collaboratore del premio Nobel Luc Montagnier, ci ha lasciati all’età di 74 anni: ma quando lo si sentiva parlare e dialogare sui temi a lui cari  si rimaneva  così appassionati e coinvolti che sembrava ascoltare un adolescente pieno d’entusiasmo e di vigore. Napoletano e milanese d’adozione, mediterraneità e pragmaticità si univano e si completavano a vicenda dando una “reazione chimica” di eccelsa qualità, senza mai cadere nella superficialità o nell’ovvietà. Rigore distaccato e scientifico, coniugato con la passione dell’uomo integrale.

Del Giudice ha affrontato con tanta umiltà il suo viaggio di scienziato senza vincoli o apparentamenti verso la Conoscenza, non più intesa come solo accreditamento scientifico:  dai quark e dalla cromodinamica quantistica all’omeopatia e alla memoria dell’acqua, dalla fusione fredda all’azione dei campi elettromagnetici deboli negli organismi viventi, che sono alla base dei loro complessi fenomeni di autorganizzazione. Ultimamente quando lo s’interrogava sulla memoria dell’acqua, come nell’ultimo incontro organizzato a Roma dall’Ordine dei Medici, presenti il Prof. Montagnier e il Prof. Elia, scherzosamente ci diceva che tale affermazione era soltanto uno scoop giornalistico, e che dietro di essa c’era un universo ancora in fase d’esplorazione. Quando si parlava dell’omeopatia, come sinonimo di acqua fresca, dietro un sincero sorriso si celava la verità: sarà pure acqua fresca, ma sicuramente il mezzo principale per spiegarne l’efficacia! (Dr Gianfranco Di Paolo)