Una goccia di sangue fresco è un elemento sufficiente per analizzare il terreno biologico, ovvero l’ambiente interno, e dunque lo stato di salute dell’organismo, grazie all’individuazione di specifici microrganismi (funghi, batteri, protozoi, cataboliti tossici, parassiti nel sangue, uova) e impostare, laddove necessario, terapie risolutive del problema a monte.

Sono le potenzialità offerte dalla microscopia in campo oscuro, una tecnica di nanomicroscopia che permette di osservare materiale biologico di dimensioni vicine ai 100 nm, il cui impiego è particolarmente indicato in patologie autoimmuni, malesseri e infezioni recidivanti e/o diffuse.

Indicazioni d’uso

Infezioni batteriche o fungine come la candida, tossicità cronica di origine endogena e ambientale, per esempio ai metalli pesanti, malattie croniche, o degenerative, compresi i tumori, patologie autoimmuni, allergie, disturbi cardiocircolatori e intestinali, processi infiammatori, dolore cronico. Sono alcune indicazioni che potrebbero richiedere, per una migliore e più accurata definizione, il ricorso alla microscopia in campo oscuro. Ovvero una tecnica di osservazione capace di produrre immagini ingrandite di oggetti o di particolari troppo piccoli per essere osservati ad occhio nudo.

Il valore aggiunto sta nel fatto che è un esame affatto invasivo: richiede solo il prelievo di una goccia di sangue attraverso un semplice pungidito a livello delle dita o dell’orecchio, poi analizzata con la microscopia in “campo oscuro”, senza l’utilizzo di fissanti o di coloranti. Il test, innovativo, consente di analizzare il terreno biologico (dal pH ai micronutrienti, fino allo stress ossidativo, ossigenazione), dando informazioni sul potenziale stato di salute della persona o di contro la presenza di condizioni/elementi nel flusso sanguigno che possono favorire al esempio processi o stati infiammatori associati a specifici disturbi e malattie.

Una goccia di sangue consente di ricavare informazioni in merito a sistema immunitario ed infiammazione, salute e resilienza cellulare, stress ossidativo, deficit o squilibri nutrizionali, alterazioni dei parametri biologici.

Un’indagine aggiuntiva

La microscopia in campo oscuro non è sostitutiva del “quadro ematologico”, ma lo completa con preziose informazioni che attengono al milieu in cui le cellule vivono e si riproducono, relativamente anche a diversi altri aspetti. Una goccia di sangue, esaminata con questo speciale microscopio, consente di rilevare:

  • la dimensione e forma degli eritrociti, utile per la definizione di una eventuale carenza di vitamine del gruppo B e minerali;
  • la presenza di microrganismi simbionti o parassiti, fondamentali per lo studio della funzionalità del sistema immunitario;
  • informazioni di lipidomica (qualità degli acidi grassi che compongono le membrane cellulari) e quindi l’eventuale necessità di un’integrazione mirata;
  • la mobilità dei granulociti e l’indice di reattività nel combattere le infezioni;
  • lo stress ossidativo;
  • la presenza di tossine metaboliche e dunque la difficoltà di smaltimento e probabili deficit enzimatici;
  • la presenza di funghi o muffe che possono predisporre allo sviluppo di malattie cronico degenerative;
  • l’aumento del numero dei globuli bianchi, spia di potenziali stati infiammatori acuti, cronici o in regressione;
  • l’aggregazione tra i globuli rossi indicativi di ipossia tissutale e conseguente acidosi, la possibile correlazione con problematiche di tipo circolatorio.

In conclusione, un’indagine più accurata sulla goccia di sangue, ovvero inquadrata e definita meglio da un punto di vista diagnostico, è possibile personalizzare la terapia a vantaggio di una più rapida risoluzione del problema in atto.